Lanzarote, isola dell’arcipelaggo delle Canarie, è caratterizzata da paesaggin lunari e una natura incontaminata: l’atmosfera è data dalle insenature scavate dalla lava vulcanica, che hanno creato giochi di roccia incredibili, con oltre cento vulcani e trecento crateri. Il clima, perfetto per visitarla tutto l’anno, offre sole e una lieve brezza tipica delle isole. Tra le attrazioni dell’isola vi segnaliamo il Parco Nazionale di Timanfaya, creatosi naturalmente in lunghi anni di eruzioni vulcaniche: presenta un colore ocra mattone davvero particolare e vi si trova qualle che viene definita la Montagna del Fuoco.
Costa Teguiste è una moderna zona turistica sulla zona orientale dell’isola, con spiagge caratterizzate da sabbia chiara, poco frequentate: in zona vi sono due località interessanti come Cueva de los Verdes (che vanta delle incredibili grotte di origine vulcanica) e l’antica capitale Teguiste. Vicino anche un parco acquatico ed un giardino di cactus: la notte è giovane, la movida turistica permette di trovare divertimento e attività notturne. Arrecife è la caitale dell’isola, dove potrete visitare il castello di San Gabriel e la fortezza di San Josè, al cui interno vi è un museo di arte moderna.
La principale località turistica dell’isola è senza dubbio Puerto del Carmen che offre non solo panorami romantici ma anche bar e pub tranquilli, discoteche e vita notturna interessante: è una zona dell’isola dove è presente anche un casinò. Originariamente si trattava di un villaggio di pescatori, per cui recatevi nella zona vecchia del paese per scoprire la vera atmosfera isolana, chesi manifesta soprattutto a tavola, con le molte specialità locali. Playa Blanca è una località tranquilla e rilassante posizionata sull’estremità meridionale di Lanzarote.
Infine ecco l’ultima spiaggia dell’isola, Playa Papagaio, caratterizzata da spiaggia bianca , dal cui porto parte il traghetto che collega Lanzarote a Fuerteventura. Un’ottimo punto di partenza per visitare le altre isole dell’arcipelago.
Foto credit: Flickr photo by Robby Van Moor