No, non ce l’aspettavamo proprio un rapimento in India, una terra considerata abbastanza sicura da questo punto di vista. Non lo prevedevano nemmeno i turisti in viaggio nello stato dell’Orissa, grandi esperti di partenze ed in particolare della zona. In effetti il gruppo maoista che rivendica quanto accaduto non aveva mai creato tali tipi di problemi agli stranieri ma un motivo potrebbe esserci. A quanto pare Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, stavano fotografando delle donne nei pressi di un fiume.
Questa situazione ancora tutta da chiarire, rilancia il problema dei viaggi sicuri e dell’importanza di comunicare i propri viaggi registrandosi al sito dovesiamonelmondo. Se è vero che l’India non fa pensare ad un luogo troppo rischioso se proprio non ci si mette nei guai, è sempre meglio far sapere i propri spostamenti e non solo ai propri cari, in modo che l’unità di crisi possa intervenire al più presto se dovessero insorgere problemi.
La conferma di questo rapimento arriva proprio dalla Farnesina che ha effettuato i controlli del caso e per l’occasione è stata immediatamente attivata l’ambasciata italiana e le autorità consolari in India.Paolo Bosusco, di Condove (Torino), da novembre a giugno gestisce nella città di Puri un’agenzia di viaggi, l’Orissa Adventurous Trekking, specializzata nelle tribù primitive della regione, mentre Claudio Colangelo è un turista romano di 61 anni. Il gruppo maoista avrebbe avanzato poi delle richieste per la liberazione ben precise, senza le quali non ci sarà il rilascio. Vorrebbe, infatti, i prigionieri politici e lo stop all’operazione Greenhunt, offensiva delle truppe governative contro di loro. Il fatto che abbiano preso in ostaggio degli stranieri preoccupa e lascia pensare visto che non era mai accaduto.La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul rapimento e il reato configurato dal sostituto procuratore, Erminio Amelio è sequestro di persona con finalità di terrorismo.