Nel settore dell’arte è uno dei misteri irrisolti e ora, nuovi indizi potrebbero rendere la soluzione più vicina e a portata di mano. La caccia alla “Battaglia di Anghiari”, capolavoro perduto di Leonardo da Vinci va avanti da tempo, ma ora ci sono interessanti novità. Dietro ad un affresco del Vasari sulla parete est del Salone dei 500 di Palazzo Vecchio a Firenze è stato trovato un campione di colore nero che potrebbe essere compatibile con la gradazione cromatica utilizzata dall’artista in precedenza. Sembrerebbe infatti lo stesso rispetto a opere come la Gioconda e San Giovanni Battista al Louvre. Si tratta di un pigmento composto quasi completamente da manganese e ferro.
Ci si avvicina alla chiusura del caso, alla fine di uno dei gialli più curiosi degli ultimi anni? Il tutto sarebbe legato in particolare ad un recente lavoro di restauro a Palazzo Vecchio che ha portato alla luce diverse prove da non sottovalutare. E’ il colore nero quello ad aver attirato subito l’attenzione degli esperti e frammenti di materiale rosso potrebbero essere frammenti organici associati a lacca rossa. Coloro che studiano il settore da tempo, confermano che non sarebbe affatto facile trovare un materiale del genere su una parete intonacata normalmente.
Una serie di elementi, poi, fanno ritenere che lo strato beige sul muro originale può essere stato applicato soltanto con un pennello. Esiste infine una intercapedine, un vuoto inizialmente individuato alla parete sulla quale Vasari ha dipinto il suo affresco rispetto al muro. E’ un pò come se il Vasari, in qualche modo, avesse voluto preservare il lavoro di Leonardo Da Vinci. Della scoperta hanno parlato in particolare lo scienziato Maurizio Seracini, insieme al suo team anche se ancora certamente gli studi in merito devono andare avanti. Tuttavia ci sono buone probabilità di aver finalmente trovato una svolta al caso e questa volta in modo definitivo.