Sono famosi quanto timidi gli asini di Lamu, che vivono nel tratto settentrionale della costa del Kenya, nella sua parte più selvaggia e dove la mano dell’uomo è arrivata solo in minima parte. Essendo una zona anche turisticamente meno frequentata, la natura riesce a trionfare sulla modernità e i paesaggi sono spettacolari. Non dimentichiamo che spiccano da queste parti ad esempio le gole della Depressione di Marafa e la foce del fiume Tana, dove ancora oggi è possibile conoscere le antiche tribù. Vi basterà un breve tragitto per spostarvi dalla costa di Mokowe fino a Lamu che regala questo esotico nome anche all’omonimo arcipelago. Confina con la Somalia e sembra quasi di trovarsi in un altro luogo, tanto l’atmosfera di colpo cambia e si fa più orientale.
Un tempo qui arrivavano soprattutto hippies e avventurieri che cercavano tradizioni e usi differenti e oggi Lamu non è meno affascinante. E’ stata fondata nel 1800 ed era una delle città più ricche della costa orientale africana, perchè qui avveniva il triste commercio degli schiavi e dell’avorio. Una storia secolare quella di tale posto, dove si sono incontrate storie di swahili, portoghesi, omaniti, tedeschi e inglesi. Si può notare ancora il fiorente passato osservando i monumenti e lo stile di vita degli abitanti, quasi tutti musulmani.
La maggior parte di essi sono costretti a girare a piedi o in groppa agli asini o, al massimo, con delle biciclette, visto che le strade sono troppo strette e non consentono il passaggio con le auto. Se vi trovate da queste parti non potete perdervi il Lamu Museum, il Forte, le moschee, il museo postale tedesco e la casa-museo Swahili. Non dimentichiamo, chiaramente, le spiagge. Bisognerebbe provare, ad esempio, quelle che si trovano nei villaggi di Shela o Matandoni che si possono raggiungere solo a piedi, in asino o in barca. Per visitare le isole limitrofe, infine, è suggestivo provare i comodi dhow, le imbarcazioni tipiche della zona.