Ci sono luoghi dove non appena arrivati sembra quasi di sentire nell’aria un sottofondo musicale intenso che esalta e sottolinea la bellezza di monumenti e paesaggi presenti. Non sempre quelle note si diffondono davvero intorno, a volte si tratta solo di una suggestione o del ricordo della tradizione forte di quel posto con un genere artistico specifico considerato liberatorio ed evocativo. In Irlanda, ad esempio, questo effetto cattura quasi sempre il turista da poco giunto e non è un caso, non si tratta solo di stanchezza del viaggio o del pensiero di un cd appena ascoltato. Del resto si tratta dell’unica nazione al mondo che ha come simbolo nazionale proprio uno strumento che poi è l’arpa celtica.
Si tratta di un elemento abbastanza antico che è il primo ad essere citato nella letteratura irlandese e sin dal medioevo il legame con i cittadini amanti delle sette note è stato molto forte. La musica folk irlandese ha avuto un successo particolare tra il Seicento e il Settecento da queste parti e da sempre non solo viene tramandata a livello popolare di generazione in generazione ma ricorda le varie epoche e i cambiamenti sociali. Si faceva musica durante le carestie, nei periodi di povertà o quando l’Irlanda è balzata agli onori della cronaca per le sue creazioni o per i gesti eroici degli abitanti. Struggenti ballate o suoni che toccano le corde dell’anima, comunque interessanti sempre e comunque.
La musica irlandese, in effetti, si può dividere in due settori diversi quanto complementari: da un lato c’è quello strumentale e dall’altro quello vocale.Non dimentichiamo la danza che in questo contesto svolge un ruolo assolutamente fondamentale. Oltre all’arpa celtica quali sono gli strumenti fondamentali usati durante i concerti o le esibizioni in piazza? C’è il violino, il flauto di latta, il flauto traverso in legno, il tamburo suonato con uno stick di legno, il banjo, la chitarra e così via continuando.