Dal tre al sei febbraio la città di Catania festeggia la sua Santa Patrona, Sant’Agata, con tre giorni feste e celebrazioni che coinvolgono tutta la città: del resto nella città siciliana si tratta di una festività molto sentita. La festa inizia il 3 febbraio verso mezzogiorno, con la processione detta della Luminaria: si tratta di una processione in cui le autorità, in abiti d’epoca, sfilano fino a Piazza Duomo portando dietro di se unidici grossi ceri, che rappresentano le diverse corporazioni cittadine.
Il tre sera sempre in piazza Duomo c’è il tradizionale fuoco pirotecnico che avrebbe il compito di svegliare Sant’Agata: la mattina seguente ecco uno dei momenti clou della festa, quando tutti i fedeli in piazza indossano la tradizonale veste bianca o un copricapo nero. Il busto di Sant’Agata viene portato fuori dalla Cattedrale lei dedicata e si da inizio al giro lungo il perimetro della città, che si anima a festa. La Santa passa anche dalle zone del martirio, e quì si dice che il suo volto si intristisca pensando alle sofferenze patite.
Il 5 febbario al tramonto ha inizio il giro interno: Sant’Agata è issata sulla Vara e trainata dai cittadini, che sono preceduti dal corteo delle candele. La processione continua per tutta la notte, per poi arrivare fino alla così etta salita di San Giuliano, che deve essere fatta di corsa. La tradizione è chiara in merito: la vara non deve fermarsi nè deve cadere alcuno altrimenti è di cattivo auspicio. Il giro si conclude con il ritorno alla Cattedrale.
Eccoci giunti all’ultimo giorno di festa, il sei febbraio, quando Sant’Agata viene portata in omaggio alle Clarisse, che la accolgono cantando. Verso sera la festa finisce e la Santa viene portata nuovmente dentro alla Cappella: i catanesi dovranno attendere un nuovo anno per poterla rivedere in tutto il suo splendore.