Un’abbazia che sorge su di un promontorio a picco sul mare, una storia di secoli fa che ancora oggi è capace di regalare emozioni: stiamo parlando dell’Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte, che sorge sulle coste liguri, tra Camogli e il promontorio di Portofino. L’abbazia, risalente al decimo secolo, era stata costruita per il ritiro dei monaci, che vi abitarono per un lungo periodo, fino a quando non vennero scacciati dai pescatori prima e da pirati poi: al termine di una tormentata vicenda venne acquistata dai principi Doria, cui restò per moltissimo tempo.
La leggenda narra che il Vescovo Fruttuoso, morto sul rogo insieme ai diaconi Eulogio e Augurio, apparve in sogno a cinque monaci e indicò loro il luogo posto sulla costa ligure in cui dovevano essere sepolti i suoi resti. Il luogo in questione era riconoscibile per tre segni: un drago feroce, una caverna e una limpida fonte d’acqua. Fu così che i monaci, guidati da un angelo, arrivarono sugli scogli di Capodimonte dove trovarono il drago, che fu affrontato e annientato dall’angelo, e gli altri due segni predetti, e vi costruirono l’abbazia.
Oggi San Fruttuoso è un luogo storico, un pò dimenticato, un connubio perfetto tra arte e natura: la struttura del monastero è classica, con il chiostro, la sala capitolare e la chiesa risalenti appunto al decimo, massimo undicesimo secolo, si prosegue poi con un loggiato a due ordini di trifore, il tutto affacciato sul mare, realizzato senza dubbio in epica successiva. Varcate le porte dell’abbazia si possono scoprire tesori inaspettati: un museo che raccoglie secoli di documenti, strumenti da cucina, ceramiche, oggetti sacri, il tutto proveniente non solo dalla Liguria ma anche da numerose zone del mondo. Vi sono perfino ceramiche dalla chiara provenienza islamica, tutte usate dai monaci nella loro quotidianità.
L’abbazia è di proprietà della Fai, fondo ambiente italiano, visitabile su prenotazione via mail all’indirizzo [email protected] o al numero 0185/772703