Alla fine anche Palermo si è adeguata con una novità che a noi personalmente piace moltissimo ma che, ovviamente, farà infuriare moltissime persone che a sparare i botti a fine anno ci tengono tanto e lo trovano divertente. C’è chi invece lo ritiene pericoloso, qualcuno pensa alla paura che possono provare gli animali o al fastidio di questi rumori di massa che fanno sussultare. A mezzanotte, poi, quasi ovunque, sembra che inizi la guerriglia. In questo modo da Milano a Torino, da Venezia a Bari e ora pure nel capoluogo siciliano, chi verrà beccato nell’atto di accendere qualcuno di quegli “ordigni” illegali che vengono messi a punto per l’occasione rischierà multe salate.
A Palermo il sindaco Diego Cammarata ha firmato l’ordinanza che vieta di utilizzare in città tutti i tipi di fuochi pirotecnici dalle 20 alle 7 del mattino del 1 gennaio. I trasgressori potrebbero pagare fino a 550 euro e il Codacons invita pure gli altri comuni ad adeguarsi. No ai botti di Capodanno nei luoghi pubblici e anche se sono in libera vendita nella notte tra il 31 dicembre 2011 e il primo gennaio 2012, a partire dalle 20 e fino alle 7 del giorno successivo dovranno restare spenti, nella speranza che non ci si scatenerà dopo a divieto finito.
Come ha detto lo stesso Cammarata: “Il nostro obiettivo è quello di garantire la sicurezza dei cittadini, soprattutto dei ragazzi e dei bambini, spesso vittime innocenti di un uso scellerato dei botti. Speriamo che un’aumentata consapevolezza della loro pericolosità, soprattutto nel caso di quelli venduti illegalmente, contribuisca a evitare il loro utilizzo. Si può dare il benvenuto all’anno nuovo anche senza utilizzare botti e fuochi d’artificio che possono risultare pericolosi come l’esperienza ci ha, purtroppo, insegnato”. Nessuno sconto poi ai venditori ambulanti che li proporranno ai minori di 18 anni e devono stare attenti tutti coloro che hanno la disponibilità di aree private, finestre, balconi, lastrici solari, luci e vedute perchè non potranno sparare. In tutta la Sicilia in queste ore sono stati moltissimi i sequestri, mentre il Codacons ha diffidato i sindaci dei 388 comuni siciliani che, a differenza dei primi cittadini di Palermo ed Agrigento, dopo l’appello lanciato dal segretario nazionale Francesco Tanasi, non hanno ancora bloccato lo sparo dei fuochi d’artificio per la notte di Capodanno.