Vacanze al mare e squali: come tentare di non farsi attaccare

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La maggior parte dei turisti che volano alla volta di isole tropicali o di paradisi tanto incontaminati quanto ricchi di fauna marina, hanno sempre il timore di incontrare uno squalo e di essere attaccati. E’ sempre il caso di allontanarsi per le escursioni dei fondali con delle guide specializzate, ma se siete degli esperti e vi ritrovate in acqua profonde in solitudine non è remota la possibilità che qualche creatura marina inquietante possa avvicinarsi a voi. A terrorizzare maggiormente sono quelli bianchi, il classico pescecane, presi dalla paura però è difficile avere la preparazione tale da distinguere se parliamo di squalo tigre, squalo limone e dell’innocuo squalo nutrice.

In linea di massima gli squali possono essere dei feroci predatori ma è anche vero che gli esseri umani non sono le loro prede preferite. Gli studiosi pensano che a volte possano scambiarli per altre creature marine e avvicinarsi, altrimenti sono piuttosto ansiosi di allontanarsi velocemente. Qualunque sia il reale motivo di un attacco i casi di aggressione non sono pochi ogni anno e qualche volta portano pure alla morte. Qualche volta gli stessi pescatori li attirano con il sangue delle loro esche e in generale le probabilità di fare uno di questi incontri mentre si nuota o si fa surf sono bassissime.

 

Se chiedete a chi è abituato a trovarsi in acque tropicali frequentate da squali saprà fornirvi qualche utile consiglio come:

  • non entrate in acqua quando è buio o nelle ore serali e notturne anche perchè in quei momenti sono più attivi.
  • restate insieme agli altri quando nuotate ed evitate di allontanarvi da soli, perchè è più probabile che gli squali scelgano una sola preda che tante insieme.
  • evitate le zone battute dai pescatori
  • anche se è difficile se ne dovesse comparire uno, muovetevi con movimenti lenti e regolari ed evitate bracciate convulse.