Il Palazzo Ducale è il centro nevralgico di una bella città come Mantova e fu realizzato dalla famiglia Bonacolsi e poi negli anni successivi, ampliato dai Gonzaga. Oggi appare come un vero e proprio complesso monumentale formato da diversi corpi di fabbrica che si allargano su una zona di circa 34mila metri quadrati. Si tratta di un labirinto di stanze, saloni, scaloni, cortili interni e giardini che dimostrano anche a chi non è proprio uno storico quanto potere avessero in fondo i Gonzaga.
Non appena varcherete le porte del Palazzo, riuscirete ad accedere alla sala del Morone, in cui si trova una grande tela che racconta della cacciata dei Bonacolsi da parte dei Gonzaga. Il percorso prosegue poi attraverso la Galleria Nuova e la Sala degli Arcieri per finire all’appartamento ducale, con la stanza di Giuditta, la stanza del Labirinto, la sala del Crogiuolo e la bella sala di Amore e Psiche.
Lungo il corridoio di Santa Barbara, si arriva poi allo scalone di Enea, scendendo il quale si arriva al cortile interno del castello di San Giorgio. Questo fu realizzato su richiesta di Francesco I Gonzaga sul finire del Trecento. Si passa poi al 1459 in cui Ludovico II lo scelse come sua residenza adattandolo alle nuove esigenze abitative. Dentro il castello di San Giorgio non manca uno dei gioielli di Palazzo Ducale che comprende la Camera Pitta o Camera degli Sposi, affrescata da Andrea Mantegna. La città resta comunque un vero e proprio museo a cielo aperto che conserva alcune delle opere d’arte rinascimentali più pregevoli, anche se il suo passato si ramifica soprattutto nel periodo rinascimentale. Vi si riflettono, quindi, diversi stili architettonici. Molto interessante, a tal proposito, pure Sabbioneta che è stata costruita con grande cura nel Cinquecento e vale certamente una escursione. Entrambi i luoghi nell’epoca cinquecentesca, furono frequentati da grandi personalità dell’epoca.