Una storia triste e purtroppo reale, conosciuta al mondo grazie alla pubblicazione del diario di questa dolcissima ragazza ebrea che non riuscì suo malgrado a sfuggire all’odio e alla attiveria nazista, morendo in modo orrendo ma restando per sempre nel cuore di tutto il mondo. Lei si chiamava Anna Frank e il 6 luglio del 1942, per sfuggire alle persecuzioni, insieme alla famiglia si trasferì da Merwedeplein nella casa sul retro annessa all’edificio al n.263 di Prinsengracht. Erano: Anna, sua madre Edith, suo padre, Otto e sua sorella maggiore Margot. Tutti vissero con la famiglia Van Pels e al dentista Fritz Pfeffer e furono i giorni in cui scrisse i suoi pensieri fra le pagine di un quaderno. Fu il 4 agosto del 1944 che la Gestapo li trovò e cominciò la deportazione nei campi di concentramento. Informazioni in merito si possono trovare sul sito www.annefrank.org.
La casa sul retro dove si trovava Anna Frank in Olanda, era contigua all’edificio principale luogo in cui Otto aveva gli uffici e il magazzino della sua impresa di spezie. Anna e Fritz dormvano al primo piano e sulle pareti della stanza erano appese foto di attori che piacevano alla ragazza. Proprio qui scrisse quasi tutto il suo diario.
Quest’ultimo fu trovato nel 1945 da Otto Frank quando fece ritorno ad Amsterdam e si rese conto che tutti i suoi familiari avevano trovato la morte. La moglie era stata uccisa ad Auschwitz e le sue figlie a Bergen-Belsen.Uno dei suoi aiutanti aveva conservato quello che è diventato nel corso del tempo un importante documento dell’epoca. E’ stato pubblicato nel 1947 e tradotto in 55 lingue a simboleggiare attraverso questa piccola grande donna, i sei milioni i ebrei uccisi dai nazisti nella seconda guerra mondiale. Commuovente e intenso il diario racconta dei giorni di oppressione, delle ansie e delle paura di vivere nella clandestinità, ma anche i sogni di ragazza e le speranze, purtroppo infrante.