Bidjan, come tutte le capitali, ha una gamma di ristoranti internazionali estremamente ampia. Nelle aree residenziali, le migliori cucine del mondo sono rappresentati, ed è possibile cambiare ogni giorno della settimana. Ma volessimo prima gustare i piatti della cucina nazionale? Uno dei più famosi è il Foutou.
Si tratta di una palla a forma di pasta, a base di igname (conosciuto anche come yam, molto simile a una patata dolce), platano o manioca (anch’esso un tubero). Il Foutou è cosparso di salse diverse, alle arachidi o di semi di palma in cui è carne cotta.
Attiéké è una sorta di cous cous di manioca, che si mangia anche con sugo di pesce o carne. Un altro piatto sta vivendo crescente popolarità: il kedjenou, pollo in umido con verdure e servito con riso. Ma ce ne sono molti altri, che variano con le regioni e le risorse proprie.
La Soumbala è un condimento ricavato dal baccello del carrubo. La polpa di Shea è consumato crudo o si trasforma in “burro” che piatti conditi, come il mais preparato in diversi modi. Ad Abidjan, ristoranti specializzati propongono molti di questi piatti, ma sono generalmente un po’meno piccante che la ricetta richiede, per consentire gli occidentali di deglutire.
In Costa d’Avorio ogni etnia possiede le sue tradizioni, e per questo le feste hanno un calendario molto variabile. Per quanto riguarda i costumi, i villaggi della savana presentano un’organizzazione sociale molto rigida. Ogni individuo ha il suo posto all’interno di una serie di legami familiari e dello spirito di clan. All’interno di queste gruppi, la solidarietà tra i membri, la sottomissione al capo e il rispetto dei tabù sono regole assolute. Per tale motivo un visitatore non può entrare in un villaggio, e ancor meno in una casa, senza essere stato invitato dal capo villaggio, con il quale avrà preso contatto in precedenza, attraverso la mediazione di una guida.
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