Qualcuno le chiama “la Cappella Sistina della preistoria” e non si sbaglia perchè le pitture rupestri di Lascaux, in Francia oltre ad essere famose da decenni sono assolutamente incredibili quanto importanti. Oggi se ne può ammirare solo una copia ma è comunque una esperienza da non perdere, senza contare che la Valle del Vézére garantisce al turista un tour vario ed affascinante. In tutta la zona troverete un fitto reticolo di tunnel e caverne buie con un livello di umidità costante che permette la buona conservazione di queste testimonianze antichissime.Questo perchè fino a 17.000 anni fa non c’erano le case o le capanne e gli uomini vivevano rifugiati sotto le rocce. Nelle profondità soprattutto sono quindi stati trovati dei graffiti dipinti o incisi sulla roccia ottenuti con il semplice ausilio di torce rudimentali. Dovevano essere dei luoghi considerati sacri e non solo abitazioni e si veneravano gli animali che garantivano la sopravvivenza dell’uomo di Cro-Magnon.
Tra gli esseri viventi rappresentati infatti non mancano lupi, volpi, rettili, cavalli, bisonti, cervi, cinghiali e uccelli. Qualche volta sono stati riprodotti pure rinoceronti e mammut. Per ricordare l’importanza della fertilità queste creature sono speso gravide. Raramente appaiono delle figure umane.
Come si procedeva a queste lavorazioni? Gli uomini antichi si rifornivano di carbone o pigmenti ocra, rossi e gialli ottenuti da ossidi di ferro e applicati con le dita o pennelli. Si incideva invece con le ossa, corna o pietre. C’erano dipinti noti da secoli, ma nessuno ne aveva capito l’importanza. Ci furono civiltà che presero il nome proprio da queste scoperte.Il luogo migliore dove recarsi innanzitutto è Les Eyzies-de- Tayac, detta pure “Capitale Mondiale della Preistoria”: qui al museo nazionale troverete di tutto e comprenderete molto sulla storia dell’evoluzione umana. Nelle vicinanze non dimenticate Font-De-Gaume, caverna scoperta nel 1901, Cap Blanc e quelle di Rouffignac. All’interno di queste ultime giungerete con un trenino elettrico che lungo otto chilometri di percorso vi mostrerà meravigliosi disegni di un’epoca ormai troppo lontana.
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