L’immigrazione clandestina legata in particolare a certe zone dell’Europa è in forte aumento e va assolutamente limitata. Per cercare di favorire il fenomeno contrario, quindi, gli Stati dell’Unione Europea potrebbero cambiare rotta seguendo le linee guida consigliate dall’Ue. A breve, quindi, potrebbero essere ripristinati i controlli alla frontiera se i confini esterni dei loro Paesi non diventeranno immediatamente super sicuri. Nelle scorse ore, a tal proposito, una proposta legislativa a tema è stata avanzata dalla Commissione Europea.
L’alternativa è quella di proporre nuove norme al momento dell’ingresso in una nuova area del continente e lo stesso potrebbe accadere pure per altre mete molto delicate in questo senso, come ad esempio il Nord Africa: insomma area Schengen che coinvolge sia i membri dell’Ue che luoghi terzi c’è aria di novità. Gli stessi governi preoccupati per la situazione, hanno chiesto di frenare la possibilità di viaggiare senza restrizioni in tutta Europa e di mettere di nuovo dei blocchi o controlli nelle frontiere interne.
Non sarà facile, però perchè il nuovo progetto si prevede che incontrerà molte resistenze e in più non mancano le immediate polemiche. Non tutti sono d’accordo infatti su una soluzione che limiterebbe di fatto la libertà di movimento delle persone che è alla base delle regole della stessa integrazione europea. La commissione d’altro canto pensa che sia l’unico modo per valorizzare e proteggere il diritto degli europei di viaggiare liberamente impedendo ai governi di adottare delle decisioni in piena libertà. Per far ciò però serve l’approvazione dagli Stati Ue e dal Parlamento europeo, per fermare qualunque presa di posizione unilaterale. Attualmente i cittadini che fanno parte 27 membri del blocco viaggiano liberamente all’interno dell’Ue. Ci sono poi 22 Stati dell’Ue e altri tre Paesi che hanno tolto i controlli tra le rispettive frontiere con l’accordo di Schengen, del 1985, ma ora sembra che le cose possano cambiare ritornando più severe come un tempo.