A Parma si giunge per godere al meglio del suo mix tra arte, paesaggi e il suo prodotto peculiare che è il prosciutto. In effetti, non ne gusterete una classica fetta perchè il salume qui è davvero pregiato e anche nei dintorni mantiene la denominazione dop, denominazione di origine protetta. Per questo il minimo è dedicare al prodotto di eccellente bontà un vero e proprio Festival che si concluderà il 18 settembre. L’evento interessa ben 13 comuni della provincia e fra gli appuntamenti collaterali non manca la visita ai prosciuttifici, approfondimenti su vari argomenti con i produttori, ma anche mercati e visite ai musei. Il must ovviamente sono le degustazioni ed ecco che appunto questo è un motivo in più per non mancare.
La rassegna stavolta giunge alla sua quattordicesima edizione e invita i visitatori a osservare la zona seguendo il filo conduttore virtuale ma ben presente del gusto. Soltanto risalendo alle unicità locali si capisce come poi si possa produrre un prosciutto così buono e soprattutto unico.
Il giro d’affari portato nella zona dal salume è notevole, tanto che si calcola che si arrivi a circa 1,7 miliardi di euro, con ben 164 aziende produttrici e 5.000 allevamenti. Interessante a questo proposito è Finestre Aperte, un evento in cui i prosciuttifici permettono di assistere al ciclo di lavorazione, spiegando fase dopo fase i segreti che permettono di gustare il meglio della produzione in loco. Le cosce di suino classiche insomma si trasformano in prosciutto di Parma non per magia, ma dopo sacrifici e impegno, oltre che passione da parte di coloro che si tramandano il mestiere quasi sempre di generazione in generazione. Nell’affumicatura non esistono prodotti chimici e tutto avviene naturalmente con l’impiego di soli due ingredienti: la carne di maiale e il sale. Un evento a cui prendere parte è una fortuna e se per caso non riuscite a resistere ad un certo languorino, non esitate ad assaggiare il prosciutto di Parma e di sicuro non potrete farne più a meno.