Una notizia di portata epocale per il turismo cristiano: dopo quarantaquattro anni è stato riaperto al pubblico la fonte sacra di Qaser el Yahud, la sponda del fiume Giordano dove Gesù fu battezzato da Giovanni Battista.
Quel tratto come gran arte del fiume Giordano a Israele, fu recintato dal filo spinato e addirittura minato a causa della guerra di Israele con Egitto, Siria, Giordania e Iraq per il controllo dei confini. I presupposti di un conflitto erano nati nella metà degli anni Sessanta quando alcuni paesi arabi, tra cui Giordania e Siria iniziarono a costruire una grande diga che minacciava una fondamentale risorsa idrica che avrebbe reso aride parecchie zono agricole del paese.
Il ministro israeliano Silvan Shalon ha dichiarato:
E’ un momento storico per la cristianità e ci auguriamo che questo luogo di fede possa diventare un simbolo di pace e di fratellanza tra i popoli
Per bonificare la zona, sono stati spesi 10 milioni di shekels, equivalenti a un milione e mezzo di euro. Sono stati restaurati i resti dei monasteri paleocristiani che circondano Qaser el Yahud, che erano stati abbandonati visto che per oltre i quarat’anni i pellegrini avevano paura di avvicinarsi.
Ma la riapertura di Qaser el Yahud riaccende una disputa millenaria. I giordani sostengono che il battesimo di gersù non avvenne in questo luogo ma a Maghtas, in Giordania. Certo è che Qaser rappresenta un luogo di indubbio fascino che oltre a un valore religioso è intriso di una bellezza unica.
La fonte battesimale è gestita dalle autorità israeliane ed è attorniata da bellissimi parchi. In quel tratto sono istallatie dei moli in legno per agevolare la discesa dei fedeli che vogliono bagnarsi nel fiume.
I soldati sono ancora presenti, ma solo come presidio, in termini di sicurezza è ragionevole pensare che ci sono le condizioni idonee perchè il turismo religioso possa tornare a visitare questi luoghi sacri.