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Se pensate di trascorrere la Pasqua a New York avete tanti appuntamenti da non perdere e un’infinità di luoghi da visitare. Primo tra tutti il quartiere TriBeCa, acronimo di Triangle Below Canal street, a downtown di Manhattan, a sud di Canal Street tra Broadway e il fiume Hudson, che dal 20 aprile all’1 maggio celebra il cinema con un sorprendente Festival. Nato nel 2002 da un’idea di Robert De Niro per rivitalizzare il quartiere dopo gli eventi drammatici dell’11 settembre, la rassegna cinematografica presenta quest’anno una ricca programmazione con 43 film nelle categorie Spotlight, Cinemania, World Narrativee Special Screening, 6 film a tema sportivo nella sezione ESPN Sports Film Festival e 60 cortometraggi provenienti da oltre 32 paesi (quest’anno il film italiano in gara è “Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini).

Gli eventi gratuiti
Il festival verrà inaugurato dal concerto di Elton John che si terrà davanti al World Financial Center Plaza e tanti saranno gli eventi gratuiti organizzati in quei giorni: dal 21 al 23 aprile si tiene il TriBeCa Drive in, con la proiezione di film all’aperto e in particolare con i due classici degli anni ’80 Fame eThe Muppets Take Manhattan e il documentario haitiano When the Drum is Beating.

Il NycFest
Il 23 aprile il NycFest riunisce i rappresentanti di cinema, musica, sport e intrattenimento che si sfideranno in tornei di calcio per una giornata dedicata allo sport a scopo benefico. Il 30 aprile è la volta del TriBeCa Family Festival Street Fair con la possibilità di assistere a spettacoli di danza, teatro, spettacoli di Broadway, artigianato, sport e attività per tutta la famiglia. Non mancano poi le conferenze aperte al pubblico, su temi legati al magico mondo del cinema.

Tra Herlem e Manhattan
E’ un modo originale di scoprire un quartiere molto amato dai newyorkesi e tra i più frequentati dai visitatori proprio per la presenza di luoghi storici come Times Square, l’Empire State Building, l’Upper East Side con lo shopping più esclusivo, Harlem con la sua cultura afroamericana, e per i musei della Museum Mile. Dei cinque distretti newyorkesi – Brooklyn, Bronx, Queens e Staten Island – Manhattan comprende anche i quartieri di downtown come SoHo, NoHo, Meatpacking District, Village, Little Italy, Chinatown, Financial District, Columbus Circle e TriBeCa, ognuno con il proprio carattere distintivo e la sua anima.
TriBeCa oltre che per il festival è famoso anche per i suoi edifici con elementi di ghisa, per le strade in ciottolato, per i parchi a forma triangolare, per la presenza di negozi eccellenti per lo shopping e per gli ottimi ristoranti, molti dei quali aperti da personaggi del cinema e dello spettacolo. Di giorno il quartiere è intimo e pieno di atmosfera, perfetto per tranquille passeggiate tra librerie e gallerie d’arte mentre la sera si anima grazie ai locali più esclusivi, ai wine bar (enoteche) e agli speakeasy, luoghi dove si distribuiva alcool durante il proibizionismo.
In passato il quartiere era pieno di magazzini, spesso trasformati in loft da giovani artisti che ancora oggi abitano la zona. Tra i luoghi da visitare nel quartiere ci sono il Flea Theater, una fabbrica di tre piani trasformata in teatro nel 1997 con due piccole sale per spettacoli d’avanguardia e di satira politica. Di grande atmosfera è B Flat, un locale dove sorseggiare cocktail e ascoltare musica, il jazz ogni lunedì e mercoledì. Chi ama fare shopping l’indirizzo da non perdere è J. Crew Men’s Shop at liquor store, all’interno di un negozio di liquori del 1825, di cui sono visibili solo l’insegna e il bancone di legno; al posto di gin e whisky oggi sono esposti vestiti, orologi vintage da collezione, dischi e libri.

Il Pier 25
Tra le novità del quartiere spicca anche il molo 25 (Pier 25) dell’Hudson River Park, una vera e propria area ricreativa affacciata sul fiume. Situato all’altezza di North Moore street include numerose attrazioni, tra cui minigolf a 18 buche, campi da beachvolley, aree attrezzate per i bambini, un grande prato, uno skate park, un campo da basket, uno snack bar e una marina per piccole imbarcazioni e barche storiche.
La prima sensazione appena si arriva a New York è di essere catapultati dentro un film, in un luogo già conosciuto eppure sempre nuovo, che dà un preciso senso di appartenenza e che coinvolge anche chi si ferma solo per pochi giorni. Oltre a Manhattan tante altre sono le zone da visitare: dalla City Hall fino al Brooklyn Bridge e poi Chinatown, Lower East Side, Soho, Greenwich Village, Little Italy, Union Square e la 42esima Strada dove spicca l’Empire State Building, e Ground Zero, luogo tristemente famoso, cantiere a cielo aperto.

I musei da non perdere
Nella Grande Mela è impossibile annoiarsi e la scelta spazia dai musei più famosi al mondo – dal Metropolitan al Guggenheim al Moma – al gigantesco Apple Store, tempio della tecnologia; dalle migliaia di locali e ristoranti sempre pieni e aperti fino all’alba al Rockfeller Center e a Central Park, più di tre chilometri quadrati di verde dove passeggiare, andare in barca o a cavallo e pattinare.

Ellis Island
Se si ha una mezza giornata a disposizione è suggestiva la visita a Ellis Island, l’isola alla foce del fiume Hudson che tra il 1892 e il 1954 ha visto transitare dodici milioni di migranti – quattro erano italiani – le cui storie sono racchiuse nel piccolo museo interno – Ellis Island Museum -, inaugurato il 9 settembre 1990 e che sta ancora festeggiando il ventennale con nuove aperture e commemorazioni. E’ un edificio in pietra e mattoni rossi, nato come arsenale e avamposto militare e trasformato prima in prigione, ospedale e stazione di smistamento per milioni di immigrati, poi dagli anni Sessanta in rifugio per senzatetto, in accampamento per i nativi americani e poi in terra occupata dalle rivendicazioni della comunità afro-americana. Oggi Ellis, chiamata anche isola delle lacrime, è diventata una meta turistica visitata da più di due milioni di persone ogni anno. I battelli partono da Battery Park a ritmo continuo fino al tramonto e raggiungono in pochi minuti il museo dell’immigrazione; i controlli all’imbarco sono un po’ lunghi e scrupolosi, ma ne vale senz’altro la pena perché nel museo sono stipati reperti, fotografie, filmati e registrazioni di una generazione di migranti alla ricerca di benessere e di un nuovo mondo. Interessanti sono anche le offerte nella libreria dove si acquistano originali souvenir. Quest’anno, esattamente il 28 ottobre, si festeggiano anche i 125 anni della costruzione della statua della Libertà, indiscussa e imponente icona della città americana, che si raggiunge con gli stessi battelli di Ellis Island.

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