Il labirinto di stradine del borgo, costellato di negozietti e dimore antiche, le scalinate che portano alla città bassa e ai suoi mercati, i ponticelli di pietra che attraversano il fiume e, come a dominare tutto, le torri della Cattedrale di Notre-Dame, un capolavoro di statue e vetrate che giocano con i raggi del sole. A Chartres si va per perdersi in un dedalo, lasciandosi sorprendere dal bello che affiora in ogni angolo. Ad appena 90 km da Parigi, all’incrocio tra le vie che arrivano in Normandia, in Bretagna e alla valle della Loira, Chartres è distesa nella pianura della Beauce, una regione ricca di megaliti e reperti neolitici che ne testimoniano la vita fin dalla dalla preistoria. La cittadina è un gioiello d’arte e tradizioni che si lasciano scoprire anche solo in un weekend, ed è facilmente raggiungibile dall’Italia – facendo tappa a Parigi – anche grazie ai voli low cost.
La cattedrale di Chartres
A portare oltre i confini francesi il nome di Chartres è la sua Cattedrale, patrimonio dell’Unesco, che ogni anno richiama 1,3 milioni di turisti e pellegrini. Splendido esempio di chiesa medievale in stile gotico, contiene quattromila sculture e cinquemila personaggi dipinti sui 2.600 metri quadrati di vetrate d’epoca. Una di queste vetrate conserva il blu di Chartres, un blu del XII secolo dalla particolare luminosità che fu creato da un monaco colorando la pasta di vetro con ossido di cobalto in una miscela segreta. Imponente e suggestiva, con le due torri che superano i cento metri d’altezza, all’interno custodisce un labirinto del XIII secolo disegnato con mattonelle in pietra di Berchères e strisce di marmo nero, che nel Medio Evo veniva percorso in preghiera per i suoi 260 metri a simboleggiare un pellegrinaggio a Gerusalemme. La Cattedrale dà il meglio di sé da aprile a settembre, quando al calar della sera una scenografia d’autore la fa risplendere di mille luci insieme ad altri monumenti e quartieri storici della città.
Tra chiese e cunicoli
La bellezza di Chartres non si esaurisce in Notre-Dame. Ai piedi della Cattedrale, passeggiando nei quartieri storici, sono tanti i tesori che si svelano. Il patrimonio ecclesiastico vanta anche l’antica chiesa abbaziale di Saint-Pierre, costruita intorno all’anno Mille, dalle pregiate vetrate trecentesche, la chiesa di Saint-Aignan, con vetrate del XVI e XVII secolo, e la collegiale di Saint-André, sconsacrata, dove è facile imbattersi in in concerti ed esposizioni.
Musei e arte
Molto apprezzato dai turisti è il Musée des Beaux-Arts, che custodisce dipinti di Chardin e Vlaminck, maioliche, smalti e strumenti musicali d’epoca, tra cui una pregiata collezione di clavicembali del XVII e XVIII secolo. Per gli appassionati di arte contemporanea, invece, le tappe imperdibili sono due. La prima è la Maison Picassiette a Saint-Cheron, un suggestivo esempio di arte naïf. La casa è stata costruita tra il 1930 e il 1962 usando pezzi di vasellame e porcellana, con cui il proprietario ha creato un tappeto di mosaici che raffigurano i soggetti più svariati, dagli animali esotici alla Gioconda, alla Torre Eiffel. La seconda sono i recentissimi affreschi del quartiere Bel Air, quattro immensi murales che fanno un uso copioso del trompe-l’oeil.
Natura e sport all’aperto
Se si ama il contatto con la natura, la primavera è la stagione perfetta per godere del panorama dalla terrazza dei Giardini del Vescovato, camminare nei parchi che costeggiano l’Eure gustando un gelato o seguire il corso del fiume a bordo di una canoa o di un pedalò, visitare il roseto del parco André Gagnon, il giardino medievale della collegiale Saint-André e gli alberi rari del Jardin d’Horticulture. Per chi ha voglia di adrenalina, infine, niente di meglio di una scommessa all’ippodromo o di un giro in mongolfiera sopra la città.