Ostuni è un comune italiano di 32.507 abitanti,della provincia di Brindisi, in Puglia. Nota anche come Città Bianca,per via del suo caratteristico centro storico interamente dipinto con calce bianca. Insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, costituisce uno dei vertici ideali della penisola salentina.
Ostuni sorge su tre colli ad una altezza di 218 metri s.l.m.. È situato a 8 km dalla costa adriatica nell’Altosalento. La Murgia, sulle cui propaggini sud orientali si trova la città, è una zona carsica costituita essenzialmente da calcari cretacei. È perciò una zona piuttosto arida e priva di corsi d’acqua: al loro posto le cosiddette “lame”, letti torrentizi a carattere stagionale, dai solchi poco profondi e dalle pareti ripide. Altra caratteristica geologica del territorio sono le “gravine”, dei burroni carsici.
Rinomato centro turistico, per il 2009 ha ricevuto la Bandiera Blu e le cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come “località turistica”.
Le attività economiche più importanti sono il turismo e l’agricoltura (soprattutto ulivi e viti). Importanti e numerose le presenze di strutture dette “masserie”, ovvero antiche fattorie fortificate presenti sia nella selva ostunese che nella marina, dove si svolgeva l’attività agricola dei grossi proprietari terrieri.
Origini:
Pur in presenza di insediamenti preistorici, il primo nucleo abitato di Ostuni iniziò a formarsi nel IV – III secolo a.C., ad opera del misterioso popolo dei Messapi. Dopo essere stata distrutta da Annibale, la cittadina rifiorì in epoca Romana, svolgendo un ruolo non secondario nel Medioevo, per giungere fino ai nostri giorni pressoché intatta, ancora parzialmente cinta di mura, di cui rimangono otto degli originali quindici torrioni Aragonesi. La città vecchia, chiamata semplicemente “La Terra”, occupa la sommità e i ripidi fianchi di un colle a pianta ellittica, con un uniforme e abbagliante colore bianco: un affascinante groviglio di stradine anguste e tortuose, un susseguirsi di corti, piazzette e vicoli, che un tempo facevano capo alle cinque porte che si aprivano nella cinta muraria.
Dal secondo dopoguerra a oggi, accanto allo sviluppo dell’agricoltura e dell’industria di trasformazione ad essa correlata (olio, mandorle, vino), la città è diventata una rinomata meta turistica, riuscendo a valorizzare i suoi beni culturali, storici e architettonici. Numerosi villaggi turistici, come ad esempio Rosa Marina, sono sorti sul litorale, uno dei più puliti della costa pugliese. Nel 2006 si è istituito sulla costa che confina con il comune di Fasano il Parco naturale regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, area protetta di elevato interesse naturalistico e paesaggistico.
Punti d’interesse:
la Cattedrale di Ostuni, edificata nel XVI secolo e rimaneggiata più volte successivamente, rappresenta uno dei maggiori esempi di romanico pugliese ed è caratterizzata da un enorme rosone in facciata;
il Palazzo Vescovile, posto vicino la Cattedrale, fu costruito nel XVI secolo e rimaneggiato successivamente ed oggi ospita alcune strutture della Curia Vescovile;
il Palazzo Municipale, edificato nel XIV secolo come convento francescano, fu pesantemente restaurato nel XVIII secolo ed ancora oggi conserva parte dell’originaria decorazione settecentesca;
la Chiesa di san Francesco, parte del complesso del convento francescano, fu anch’essa restaurata nel XVIII secolo, quando fu decorata in stile eclettico e tardo barocco.
Nel centro storico esiste, in pratica, una sola strada: via Cattedrale, che raggiunge la sommità del colle, dove si erge la spettacolare cattedrale, mirabile sintesi di elementi romanici, gotici e veneziani. Tutt’intorno, è un incredibile labirinto di vicoli e scalinate, strette e ripide, fiancheggiate dalle tipiche abitazioni cubiche, spesso scavate nella roccia, unite da archi e semiarchi che fungono da contrafforti e sostegno. Un borgo di grandissimo interesse, come detto interamente tinteggiato di calce bianca, che lo rende unico, indimenticabile. Questa particolare colore, usato fin dal Medioevo, aveva vari scopi, tra cui rendere più luminosi gli stretti vicoli e garantire, con una generale “imbiancatura a calce”, una vera e propria “disinfezione” nel caso di epidemie.
Il centro storico di Ostuni, da solo, vale sicuramente il viaggio, anche grazie a una sapiente illuminazione notturna, ma non dobbiamo dimenticare “l’altro volto” di questa bella cittadina: i suoi diciassette chilometri di costa, in un incantevole susseguirsi di spiagge sabbiose orlate di dune, solitarie calette e spettacolari tratti di scogliera. Ottime e variegate strutture ricettive ad Ostuni popolano il litorale che non hanno però deturpato l’ambiente, preservando lunghi tratti naturali.
Tra i luoghi da non perdere, dove trascorrere ideali giornate di riposo e di svago, possiamo ricordare: Rosa Marina, ovvero un susseguirsi di piccole spiagge di sabbia, tra la macchia mediterranea; Monticelli, con le sue alte dune, molto adatta alle famiglie; Villanova, con il suo porticciolo per i pescatori e i turisti; Costa Merlata, così chiamata per la sua linea di costa molto frastagliata, e altre ancora. Una vacanza a Ostuni non sarà però completa senza qualche gita nel suggestivo entroterra delle Murge, in un paesaggio rurale a tratti incontaminato, dove ammirare i famosi trulli, ma anche cappelle rurali e antiche fortezze, tra cui quella di Carovigno, con avanzi di mura megalitiche, per una terra tutta da scoprire
La caratteristica più peculiare del centro storico, che così tanto affascina i turisti, è l’imbiancatura a calce delle case fino ai tetti. L’uso, attestato sin dal Medioevo, deriva, oltre che dalla facile reperibilità della calce come materia prima, dalla necessità di assicurare alle viuzze e agli ambienti ristretti di impianto medievale una maggiore luminosità, data dalla luce sia diretta che riflessa. Come già detto, questo costume ha rivestito anche un ruolo importante storicamente nel XVII secolo, quando l’imbiancatura a calce fu l’unico modo per evitare che la peste dilagasse nella cittadina ed il contagio aumentasse sino a portarne la distruzione.
Questo uso fa sì che Ostuni sia denominata spesso Città Bianca o Città Presepe, ed è una caratteristica che la rende riconoscibile e indimenticabile ai visitatori.
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