Un pretesto per conoscere la città
Fra un concerto e l’altro si ha l’occasione di scoprire una città dal passato affascinante. Per chi ha a disposizione solo una vacanza “mordi e fuggi” c’è un percorso breve di un paio di chilometri che consente di esplorare il centro storico a partire dalla centrale piazza Cavalli, con i suoi monumenti simbolo: il Palazzo Gotico, esempio di architettura civile medievale costruito nel 1281 per volere del capo dei mercanti Alberto Scoto, e le statue equestri (1612-1628) che danno il nome alla piazza stessa. Dedicate ai duchi Ranuccio e Alessandro Farnese, i due monumenti equestri opera dello scultore toscano Francesco Mochi sono considerati un capolavoro della statuaria barocca. Su piazza dei Cavalli affaccia anche il Palazzo del governatore, mentre spostandosi di qualche centinaio di metri si giunge al complesso rinascimentale di Palazzo Farnese, del Vignola, oggi sede dei Musei Civici.
Cosa vedere a Piacenza
Lungo via Cavour si possono ammirare altri palazzi storici e i negozi più eleganti della città, mentre arrivando nella piazzetta intitolata a San Francesco si può visitare l’omonima basilica consacrata nella seconda metà del 1300. Proseguendo su via XX Settembre si osservano la Cattedrale dedicata all’Assunta, esempio di romanico emiliano con gli affreschi interni di Procaccini e Caracci. Da via Chiapponi si arriva poi in piazza Sant’Antonino dove poter entrare nella Basilica omonima che conserva i resti del patrono di Piacenza, e non distante c’è il teatro municipale (si visita solo su prenotazione). Da poco ha inoltre riaperto, in via Scalabrini, la sala dei Teatini, un’ex chiesa oggi sede delle prove dell’orchestra Cherubini diretta dal maestro Riccardo Muti.
Altri itinerari, anche di 5-6 chilometri, sono più impegnativi ma senz’altro più completi per ammirare a 360 gradi la bellezza della città emiliana. Oltre a Palazzo Farnese, che ospita una pinacoteca, il museo del Risorgimento e una interessante esposizione di carrozze, vale la pena inoltre visitare anche la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi in via San Siro e la pinacoteca del Collegio Alberoni (ubicata quasi all’uscita Sud della città).
Cosa mangiare a Piacenza
Per rifocillarsi basta affidarsi alle specialità della cucina locale: anolini in brodo, tortelli “con la coda”, i pisarei e fasò per i primi; anatra arrosto, stinco di vitello al forno, picula di cavallo, stracotto d’asina e trippa per i secondi. E poi i formaggi, i salumi, con la famosa coppa Dop, il tutto annaffiato dai vini dei colli piacentini che vantano una ventina di qualità DOC fra cui il pregiato rosso Gutturnio e i bianchi Monterosso, Ortrugo, Trebbianino e Malvasia.
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