C’è un lato segreto di Ibiza che riprende vita ogni anno alla fine della stagione turistica, quando i locali sono chiusi (riapriranno solo a metà marzo) e le strade semideserte. È l’antica Ibosium fondata dai Fenici, che nel sesto secolo avanti Cristo la trasformartono in un enclave strategico. Mai del tutto cancellata dalle civiltà e dai popoli che si sono susseguiti nel tempo e hanno fatto dell’Isola Bianca un vero mosaico di culture, la città fenicia (patrimonio dell’umanità dell’Unesco) continua a vivere in angoli segreti e preziosi dell’arcipelago delle Baleari. Come la grotta di es Culleram, a Sant Vicent de sa Cala, un antico santuario dedicato a Tanit, dea della fertilità, della salute, della vita e della morte. Un luogo mitologico immerso nella natura, a cui gli abitanti dell’isola sono molto legati, tanto che ancora oggi la dea Tanit è il simbolo dell’isola.
Ibiza fenicia
Se la grotta di es Culleram è il centro spirituale dell’Ibiza fenicia, il villaggio di Sa Caleta, a Sant Josep, è il suo centro politico e commerciale. Qui, dove i Fenici fondarono il loro primo insediamento ci sono resti dei muri di antiche abitazioni e reperti archeologici che risalgono all’ottavo e al settimo secolo a. C. e testimoniano come si svolgeva la vita in quel tempo. Intorno a questo parco archeologico è ancora abitata la cittadina in un dialogo continuo tra presente e passato.
Puig des Molins
Poco distante dalla città dei vivi, sorge la città dei morti fenicia, Puig des Molins, la necropoli fenicia più grande e meglio conservata al mondo. Sono 3500 gli ipogei (tombe sotterranee) arrivati ai giorni nostri e diversi di loro sono visitabili. Intorno, la pace è completa, tra uliveti centenari che si stendono a perdita d’occhio. Per concludere il viaggio nell’Ibiza del passato non può mancare una visita al Museo Archeologico di Dalt Vila, nella parte più antica del centro storico di Eivissa. Ceramiche, sculture di terracotta, uova di struzzo e amuleti rinvenuti durante gli scavi, danno un contributo determinante per comprendere e immaginare la vita sull’isola al tempo dei Fenici.