È anche Città del Vino dal 1987.
Le origini del borgo sono molto antiche e la sua fondazione risale al periodo della dominazione fenicia.
L’economia di Marsala è legata principalmente al turismo balneare, all’agricoltura ed alla produzioni vitivinicola, di cui ricordiamo il celebre vino liquoroso Marsala.
La Madonna della Cava, festeggiata il 19 gennaio, è la patrona di Marsala.
Sorge sulle rovine dell’antica città punica di Lilibeo (Lilibeum in latino), dal cui nome deriva l’appellativo di lilibetani (oltre a quello di marsalesi) per i suoi abitanti.
Nei suoi 250 km² di estensione ha un ricco patrimonio culturale e paesaggistico; il suo territorio comprende, ad esempio, la riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala, tra cui l’isola di Mozia, antica città fenicia, scavo archeologico a cielo aperto.
Punti d’interesse:
Marsala: archeologica, barocco e liberty.
Il centro storico – Entrando da Porta Garibaldi, troverete alla vostra destra il mercato del pesce che ogni mattina si riempie di venditori e compratori e il cinquecentesco Quartiere Spagnolo, oggi sede del comune. A sinistra si apre invece una piccola piazza arricchita dall’elegante facciata del Santuario dell’Addolorata.
Più avanti, la via si conclude nella piazza principale del centro storico di Marsala su cui si affacciano il Palazzo VII Aprile e la Chiesa Madre. Quest’ultima, dedicata a San Tommaso di Canterbury, domina la piazza con la sua facciata settecentesca su due ordini. All’interno, nelle tante cappelle laterali, sono conservate opere scultoree e dipinti di notevole rilievo.
Alle spalle di questa, l’auditorium Santa Cecilia, anch’esso degno di nota per le ricche decorazioni della facciata barocca.
La laguna dello Stagnone – Un tratto di mare chiuso e protetto, dichiarato Riserva Naturale, offre ai visitatori uno spettacolo unico al mondo. Qui si trova anche la piccola isola di Mothia, antico nucleo vitale della zona. E un po’ più avanti troverete le vasche per la raccolta del sale. Dietro ai mulini a vento ogni sera il sole va a dormire regalando paesaggi da brivido.
Museo Archeologico Baglio Anselmi – Uno stabilimento vinicolo del secolo scorso è oggi sede del museo che custodisce i reperti archeologici rinvenuti durante le varie campagne di scavo tra Marsala e Mothia. Si tratta di una cospicua raccolta di ceramiche, anfore, arredi funerari, steli votive, suppellettili e gioielli, elementi architettonici ed oggetti di vario tipo.
Qui è anche conservato un bel mosaico proveniente dall’insula romana.
Il museo vanta inoltre la presenza della Venere Callipigia e della Nave punica. La Venere Callipigia, ritrovata recentemente, nonostante manchi degli arti e della testa, attrae immediatamente l’attenzione del visitatore sulle sue forme morbide ed eleganti e sul drappeggio, che invece di coprirla, ne esalta la nudità.
La Nave Punica è un’importante testimonianza delle antiche guerre che Romani e Cartaginesi combatterono in queste acque. Probabilmente il relitto affondò durante la battaglia delle Egadi che, nel 241 a.C, pose fine alla Prima Guerra Punica. La nave è stata ricostruita all’interno del museo: sono ben visibili la fiancata di babordo e la parte di poppa. Insieme alla nave, è stato recuperato anche parte del carico
La Chiesa Madre o “Madrice”, che si trova nella piazza della Repubblica (o piazza Loggia), cuore della città: costruita in epoche diverse a partire dal 1176, la Chiesa è dedicata a San Tommaso di Canterbury e custodisce numerose opere scultoree dei secoli XV e XVI e numerosi dipinti dei secoli XVII e XVIII, oltre ad un tesoro con oggetti in argento e oro non esposti al pubblico. La facciata della Chiesa è sviluppata su due ordini: la parte inferiore è manieristico-barocca, la parte superiore è di epoca successiva. L’interno è a pianta basilicale con transetto ed è diviso in tre navate da 16 colonne di marmo.
Il Museo degli Arazzi fiamminghi, contenuto in un edificio ottocentesco annesso alla Chiesa Madre e unico del suo genere in Sicilia, contiene otto arazzi fiamminghi, risalenti alla seconda metà del XVI secolo, donati dal re di Spagna Filippo II al marsalese Antonio Lombardo, vescovo di Messina. Gli arazzi raffigurano scene della guerra romano-giudaica (66-67 d.C.) combattuta da Vespasiano e dal figlio Tito per la conquista di Gerusalemme.
Palazzo VII Aprile, oggi sede del Consiglio Comunale, è situato in Piazza della Repubblica e risale al XVI secolo. Prima “Palazzo dei Giurati”, prese il suo attuale nome dopo il 1860, in memoria dell’insurrezione popolare contro i Borboni.
Vari musei del vino, tra cui quello al Baglio Biesina, in via Salemi, e l’EnoMuseum di contrada Berbaro.
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