Oltre ad ospitare le celebrazioni, Reggio diventa la capitale del vessillo nazionale (che nacque in questa citta’ il 7 gennaio 1797), allestendo fra l’altro una mostra che ripercorre la storia della bandiera coinvolgendo letteralmente tutta la citta’.
La mostra sull’Unità d’Italia
In centro storico, in un percorso lungo sei chilometri fra vicoli, viali e piazze si dipana infatti la mostra ‘Le strade della bandiera. Reggio Emilia citta’ del Tricolore’, curata dal docente universitario Alberto Melloni. Una installazione a cielo aperto, con 150 enormi bandiere appese a fili tesi da un capo all’altro dei palazzi, da scoprire camminando con il naso all’in su. L’esposizione restera’ in citta’ fino al 2 giugno, festa della Repubblica.
Per sei mesi quindi chi cammina in citta’ potra’ scoprire i primi vessilli bianco, rossi e verdi: non solo il Tricolore scelto dalla repubblica Cispadana, dunque, ma anche ad esempio la bandiera che sventolava nelle Marche quando nacque la Repubblica Anconitana, gli emblemi della rivoluzione francese che ispirarono i giacobini italiani e vennero presi a modello per creare lo stendardo nazionale, fino alla bandiera dell’Italia unitaria, adottata nel 1861. La mostra comprende poi gli altri stendardi che hanno segnato la storia italiana: le bandiere dell’Unione europea, le bandiere dei Paesi collegati alle vicende italiane, le bandiere della Repubblica e quelle evocative.
Le strade della bandiera
La scelta di realizzare una mostra in citta’, all’aperto, non e’ casuale. ”Nelle vie e nelle piazze della citta’ – spiega il sindaco Graziano Delrio – si affacciano e si incrociano le attivita’ istituzionali e private, si incontrano e confrontano le persone. Le strade della bandiera sono strade che portano alle piazze della convivenza, ad una occupazione cordiale dello spazio pubblico come spazio di comunita’”. Il numero e la varieta’ delle bandiere esposte servono a ”narrare le tante identita’ e idealita’ attraverso cui si e’ espressa la ricerca dell’unita’ nazionale”, aggiunge Delrio. Un modo quindi per raccontare la complessita’ dell’Italia di oggi, attraverso la sua storia. ”Queste bandiere storiche – dice ancora il sindaco – ci ricordano che la nostra identita’ nazionale e’ fatta di molteplicita’ di culture, ideali e differenze’‘.
Madeamano
Nel viaggio ideale per marcare il carattere popolare della bandiera rientra anche un curioso progetto lanciato nel febbraio 2010 dal Centro di riciclaggio creativo Remida (collegato a Iren e all’Istituzione scuole dell’infanzia e asili del Comune di Reggio), nato nel 1994 per educare i cittadini a valorizzare il materiale di scarto. Il progetto si chiama ‘Madeamano’ e ha coinvolto finora un migliaio di volontari in varie parti del mondo. Per l’esattezza 952 donne e 174 uomini, compresa una bimba di tre anni e una signora di 84. Utilizzando materiali di scarto di ogni genere di colore rosso, bianco e verde, i volontari stanno lavorando per costruire una grande bandiera italiana intrecciando a maglia questi oggetti. Un vero tricot creativo transnazionale. Ogni volontario o gruppo di volontari intreccia a maglia una pezza di un metro per 50 centimetri. Successivamente tutte le ‘pezze’ (composte di cartone, plastica, fili di lana, nastri, cordoni di scarpe, stoffe di vario genere) verranno unite insieme in una grande installazione tricolore nella piazza piu’ grande di Reggio il 22 maggio.
La bandiera proibita
Sempre a Reggio, un’altra mostra, piu’ tradizionale: ‘La bandiera proibita. Il Tricolore prima dell’unita”. L’esposizione sara’ visitabile a Palazzo Casotti, a fianco del municipio. Promossa dalla Presidenza del Consiglio – Unita’ tecnica di missione per le celebrazioni del 150/o dell’Unita’ d’Italia e dal Comune di Reggio, la mostra ripercorre la storia del Tricolore dalle sue origini al 1849 con una serie di pannelli, bandiere originali, documenti, editti e dipinti che celebrano i principi democratici con l’uso del bianco, rosso e verde.
Per avere tutte le informazioni sulle Celebrazioni e il calendario degli eventi consultare http://www.italiaunita150.it/programma-delle-celebrazioni.aspx
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