Da sempre il Natale si festeggia a tavola e quest’usanza sembra avere radici antichissime che risalgono addirittura all’epoca romana, quando si celebravano i Saturnali, feste in onore di Saturno, divinità dell’agricoltura e dell’abbondanza, per il solstizio d’inverno. All’epoca si preparavano grandi banchetti e si placava il dio Saturno che vagava per tutto l’inverno, quando cioè la terra riposava ed era incolta a causa delle condizioni atmosferiche, offrendogli del cibo affinché tornasse nell’aldilà. Oggi la tradizione vuole che alla vigilia e per il giorno di Natale si prepari una tavola imbandita a festa con il servizio buono di piatti, di posate e di cristalli, con la luce delle candele e con le migliori ricette tramandate di madre in figlia, diverse in ogni regione, in ogni città, persino in ogni vallata.
Il Natale in Europa
Al pranzo di magro, la sera del 24 dicembre, ne segue in genere uno di carne farcita il giorno di Natale, uno dei pochi in cui le famiglie contadine d’Europa potevano permettersi la carne e altre squisitezze. Oggi le singole cucine del vecchio continente tendono a recuperare gli antichi sapori e le migliori materie prime e a unirli a nuovi gusti, spesso a nuovi ingredienti e a cibi provenienti da altri Paesi, esotici. Non si può però prescindere dalla storia e dalle tradizioni, che rispecchiano la cucina di ogni singolo Paese, per raccontare le feste di Natale a tavola in Europa, dai Paesi scandinavi alla Germania, dall’Austria alla Russia, dalla Francia alla Spagna.
Il Natale in Svezia
In Svezia (www.visitsweden.com) i grandi preparativi vengono riservati allo smörgåsbord, la cena della vigilia che comincia con antipasti a base di aringhe marinate, salmone, polpettine, gratin di patate e acciughe (Janssons frestelse) e l’immancabile maiale che è presente in tavola anche il giorno di Natale: prosciutto cotto al forno, piede di porco in gelatina e salsicce in grande quantità.