OriginiDiverse le ipotesi sulle origini del primo insediamento umano, la prima fonte certa sull’esistenza della provincia si fa risalire alla dominazione normanna, tra l’XI e il XII secolo.
Si deve al normanno Roberto il Guiscardo, infatti, la costruzione del primo abitato e lo sviluppo sociale ed economico di questa terra.
Nel corso della sua storia subì il dominio di diverse dinastie, dagli Angioini agli Aragonesi, dai Borboni a Napoleone
Foggia mantiene la spiccata vocazione agricola che per secoli l’ha resa un importante centro commerciale. Sino ai primi anni del XIX secolo fu sede della Regia Dogana delle pecore, che regolamentava la pastorizia degli Abruzzi e della Capitanata.
Nonostante i vari terremoti susseguitisi nel corso dei secoli ed i bombardamenti subiti durante il secondo conflitto mondiale, che provocarono circa 20000 vittime civili (quasi un terzo della popolazione dell’epoca), conserva un importante patrimonio artistico ed architettonico, concentrato soprattutto nella parte antica della città.
Punti di interesse
Di notevole interesse artistico la Cattedrale di S.Tommaso in stile romanico, in cui si conserva una pregevole tavola bizantina, chiamata “Icona Vetere”, rappresentante l’immagine della Madonna protettrice della città. La cattedrale, iniziata nel 1170 e ricostruita dopo il terremoto,in età barocca, che mostra ancora tracce dell’originario stile romanico-pisano;conserva in parte la notevole facciata romanica ad arcate cieche aperta da bifore, monofore, oculi e rombi.
Superbo è Palazzo Arpi, che ospita il Museo Civico e conserva un portale di Bartolomeo da Foggia, già appartenente al palazzo di Federico;
Belle le varie chiese del Sei-Settecento, in cui domina il barocco. Splendido è il rinascimentale Palazzo de Rosa;
Pregevoli la chiesa del Calvario o delle Croci (1697-1740),preceduta da una fila di cinque cappelle a cupola e da un arco d’ingresso barocco e quella di S. Giovanni Battista.
Il Museo Civico, con interessanti reperti archeologici ed una pinacoteca.
Nella piazza Piano delle Croci, o Piano delle Fosse, potrete ammirare le enormi cisterne di grano, simbolo della storia economica della città.
Interessante anche il centro storico, in cui è stato eretto il primo edificio monumentale attorno al quale si sviluppò poi l’intero centro abitato, la chiesa barocca di San Tommaso.Questa zona è caratterizzata da una fitta rete di vicoli, chiese antiche e palazzi nobiliari, oltre che da una serie di cunicoli e ipogei, molto interessanti, solo oggi studiati a fondo.Nel centro più antico della città, vi erano in passato numerose osterie, in cui sostavano i pellegrini che visitavano il santuario di San Michele, sul Gargano, e successivamente partivano per la Terrasanta.
Passando a tutt’altro argomento, la gastronomia, notiamo che Foggia, da sempre dedita all’agricoltura, si caratterizza per una cucina genuina e semplice, tipicamente contadina.
Per i primi, si fa molto uso di pasta fresca (ad esempio gli strascinati e i roccoli, un formato di pasta speciale fatto in casa) e verdure. Ottime sono le chiancarelle (lasagne) con le cime di rapa: pezzetti di pasta a forma di orecchiette che vengono cotte assieme alle cime di rapa e poi condite con un sugo ottenuto con olio, aglio, acciughe e peperoncino. Tipici sono il pancotto foggiano, zuppa di verdure con cui si condiscono fette di pane, e il pignato rosso, pietanza di verdure bollite e insaporite con pecorino e pancetta. C’è poi la minestra maritata alla foggiana, composta di scarola (varietà di lattuga), cicoria, finocchi, sedani messi in un tegame a strati alternati con formaggio pecorino, brodo di carne e pancetta, quindi messi al forno. Infine il piatto più veloce d’Italia: gli spaghetti “alla zappatore” (cioè lessati, scolati e conditi con un soffritto a base di olio, aglio e peperoncino) ormai noto in tutta Italia.
Fra i secondi sono consigliate le anguille all’acqua marina (cioè messe in scodelle, coperte di acqua marina e lasciate al sole, condite poi con olio e aceto). Tra i Dolci sono da assaggiare il cosiddetto u grane cuotte, ricetta a base di grano bollito con cioccolata, noci, mandorle e cedro candito. Tra i vini primeggiano il San Severo, il Lucera, lo Zammarra, il Moscatello e l’Apricena. Da non perdere, infine, è il tipico liquore Amarella, ricavato dall’infusione in vino bianco di foglie di amarena con aggiunta di alcool e zucchero.
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