Sassari, capoluogo della omonima provincia sarda, ha circa centotrentamila abitanti. Sorge nella Sardegna nord occidentale su di un tavolato calcareo disteso verso il mare, in direzione del poco distante Golfo dell’Asinara, circondato dai rilievi del Logudoro a sud e dal fiume Mannu ad ovest e dalla regione dell’Anglona ad est, in un clima tipicamente mediterraneo con estati calde e un modesto tasso di piovosità.
Importante centro commerciale ma anche agricolo, in particolare per la produzione ortofrutticola e vinicola.
In epoca più recente (XIX secolo) si ebbe un grande sviluppo della coltivazione dell’ olivo, e ormai gli oliveti caratterizzano i dintorni della città.
Il centro urbano costituisce il nucleo dell omonima area metropolitana regionale di oltre 225 000 abitanti e di un’area urbana con i centri a corona della città di circa 275 000 abitanti.
Ogni giorno per usufruire dei servizi gravitano in città circa 300.000 persone tra residenti, lavoratori e studenti di ogni parte della regione, ecco perché spesso si parla di Sassari come del capoluogo regionale del nord Sardegna.
Le origini
L’odierno toponimo ricorre dalla metà del XII secolo in diverse forme, fra quali anche Sassaris, Sassaro, Sasser, Sacer, alternato con Thathari, Thathar, Táttari, essendo non raro il passaggio ss-th nella lingua sarda. Secondo Massimo Pittau trova riscontro in altre località (sássari, sátzari, sátzeri, perda’e sássari, perda’e sassu, sássinu-a), tradotto come “ciottoli di fiume” dal sardiano o nuragico, antecedente al latino saxum.
Questo conferma l’origine non medioevale, ma bensì nuragica e forse prenuragica, dell’insediamento nelle valli sassaresi, ricche di sorgenti e corsi d’acqua. [3] Secondo Salvatore Dedòla, la radice originaria sarebbe Thar- (come per Thar-ros), il cui raddoppio è derivato dal sumerico e accadico per indicarne le pertinenze territoriali, e persiste in altri esempi come Buddi-Buddi.
Nel corso della sua storia, questa terra, ha subito il passaggio di diverse civiltà, quali pisani, genovesi, aragonesi ed austriaci, fino a giungere alla conquista d’indipendenza con l’Unità d’Italia.
Monumenti & Attrazioni
Il monumento per antonomasia di Sassari è la fontana del Rosello, costruita in stile tardo-rinascimentale e caratterizzata da statue rappresentanti le stagioni e una statua di San Gavino a cavallo.
Ubicato nel cuore della città, il Duomo intitolato a San Nicola di Bari.
Eretto nel XIII secolo secondo le linee dell’architettura romanica, fu successivamente ristrutturato in stile gotico con facciata barocca.
All’interno potrete ammirare affreschi del XVII secolo.
Il Palazzo Ducale, un edificio monumentale del 1775-1805 in pietra calcarea.
Interessante la Torre di Sant’Antonio, uno dei resti delle mura pisane erette nel XIII secolo.
Degno di visita anche il Museo Nazionale Sanna, diviso in sette sale a seconda del periodo storico dei reperti archeologi ivi custoditi.
Abbiamo cosi la sala dedicata alla preistoria, dal paleolitico inferiore al neolitico antico; la sala del Monte d’Accoddi; la sala delle tombe ipogeiche, le “Domus de janas”, provenienti da diverse necropoli; giungiamo poi alla sala riservata alla civiltà nuragica; nella quinta sala potrete ammirare reperti etruschi e greci mentre nella sesta quelli inerenti al periodo della dominazione romana nell’antico porto Torres.
Per gli amanti del relax e della natura da visitare è il Parco di Monserrato
Lo storico polmone verde di Sassari, nel giugno 2007, viene restituito alla città dopo un lungo intervento di restauro conservativo. Situato nell’immediata periferia, Monserrato ha per Sassari un grande valore naturalistico, simbolico e storico: tutta la proprietà è stata indubbiamente la più importante delle tenute nobiliari della città. Sassari si riappropria di uno dei suoi luoghi più interessanti: una vera e propria opera d’arte, progettata sfruttando le naturali pendenze del territorio e concepita come luogo di inserimento di elementi architettonici ideati in funzione del verde.
Degno di nota e di visita è anche il Parco Bunnari;
Trenta ettari di verde all’interno del territorio comunale a circa sei chilometri di distanza dalla città. Anche il Parco di Bunnari viene dopo alcuni anni restituito alla città. L’ennesimo incendio, fortunatamente meno devastante del precedente, l’estate scorsa ha bruciato circa cinque ettari nell’area vicino al parco extraurbano. I lavori di riqualificazione dell’area hanno riguardato prevalentemente interventi di recupero botanico, paesaggistico e arboreo mirati al recupero e alla valorizzazione del verde.
Il parco è stato dotato di una serie di strutture, allestimenti e attrezzature tecnologiche per accogliere al meglio turisti e visitatori. Bunnari ospita al suo interno accanto allo storico bosco un centro polivalente con piscina e un parco archeologico per attività didattiche rivolte alle scolaresche. Sono diverse le opportunità di svago e le attività all’aria aperta che si possono svolgere a Bunnari: dal calcetto al minigolf, dal trekking alle pedalate nella pista per mountain bike.
Gastronomia
L’originalità del dialetto si ritrova nella denominazione di alcuni piatti tipici della gastronomia sassarese; ecco una carrellata di prodotti e piatti tipici La fabadda,minestrone di fave e cavoli, I cigioni, piccoli gnocchi di semola,La mirinzana in forru, Coccoidu, lumaconi ripieni al forno , Li pedi di agnoni presente nelle tavole sssaresi soprattutto sotto natale e durante le festività.
Il mare e le sue spiagge
Distese cristalline Blu, azzurro, turchese. Caldo se è increspato dal vento di Ponente, freddo se a soffiare è il Maestrale. Tiepido se spira lo Scirocco. Il mare della Sardegna, con le sue acque terse e cristalline, rappresenta una meta ambita e senza uguali.
La vera risorsa di questa città sono le spiagge, principalmente ubicate nei paesi di provincia:Alghero, Porto Torres, Stintino, Castelsardo sono solo alcuni dei più prestigiosi e conosciuti e già solo il nome parla da sè.
La costa della provincia di Sassari è caratterizzata dalla presenza di distese di sabbia finissima incastonate tra rocce erose dal tempo ed un mare color smeraldo. Dal tratto costiero della zona di Alghero, con alti promontori a picco sul mare, all’incantevole candore dell’arenile della spiaggia de La Pelosa, fino agli sterminati lidi della zona di Sorso si alternano scenari dai mille colori e dalle mille forme che non mancano di incantare e meravigliare chi si accosti a queste terre.