Le Scuderie del Castello Visconteo presentano il Maestro consegnato alla storia come “fauve”, genio del colore e della linea, svelato dai suoi libri più belli. Circa ottanta opere su carta diversissime per stile, tecnica e argomento raccontano un artista a tutto tondo che, con pennelli e forbici come con matite e inchiostri tipografici, perseguiva lo stesso progetto artistico.
Matisse, il genio del colore
Il critico Louis Vauxcelles, entrando nel 1905 nella settima sala del Salon d’Automne, si lasciò andare a una esclamazione rivolta a Matisse che finì per consegnare il nome a un movimento destinato a diventare celebre come una delle rivoluzioni pittoriche più radicali del secolo: lo definì “fauve”. E ciò per i colori vivi e violenti, stesi in ampie campiture piatte, capaci di eliminare la terza dimensione, che divennero la costante dei capolavori del maestro.
Gli anni estremi di Matisse
Ma nella vita di Matisse, dopo l’esperienza del fauvismo, furono gli anni estremi, segnati dalle tragedie della guerra e dalle sofferenze causate dalla malattia, a segnalarsi per la forte spinta innovatrice, per quello stesso stimolo creativo che aveva caratterizzato i primi anni di attività. In questo secondo periodo il maestro scoprì la straordinaria tecnica dei papiers découpés, le carte colorate che ritagliava e ricomponeva, creando immagini di sorprendente sintesi formale.
Il progetto artistico di Matisse
Ma si dedicò anche e soprattutto ai libri illustrati, tutti appartenenti appunto agli anni della maturità e all’ultima stagione della sua vita. Lungo tutta la carriera, ma specialmente nella fase tarda, la produzione di Matisse va considerata, quindi, a tutto tondo: pennelli e forbici, matita e inchiostri tipografici, tutti gli strumenti e le tecniche assumono la stessa importanza nella ricerca di un unico e coerente progetto artistico.
Matisse. I capolavori della grafica
La produzione grafica del maestro, che si distingue per originalità e competenza, è raccolta nella mostra Matisse. I capolavori della grafica, promossa dal Comune di Pavia e dalla Provincia di Pavia, prodotta e organizzata da Alef – cultural project management, che presenta i più bei libri che egli abbia mai realizzato, capolavori molto diversi l’uno dall’altro: per argomento, per stile e per tecnica.
Artista non solo del colore, ma anche e soprattutto della linea dunque, Matisse lavora alla nascita di un vero e proprio libro illustrato solo nel 1930, l’anno dell’incontro con Albert Skira. Ha superato i sessant’anni ma vivo è ancora in lui il desiderio di cimentarsi in progetti inediti. Il volume, con ventinove incisioni, esce nel 1932: si tratta delle Poésies di Stéphane Mallarmé. Il libro successivo è l’Ulysses di James Joyce, edito nel 1935, per il quale il maestro, che confessò candidamente di non avere mai letto il romanzo di Joyce, si ispira direttamente ai poemi omerici, scegliendo di raffigurare episodi famosi quali Calipso, Circe, Itaca, la battaglia contro Polifemo, la nave di Ulisse in balia della tempesta e il suo incontro con Nausicaa.
Informazioni sulla mostra
MATISSE I capolavori della grafica Pavia, Scuderie del Castello Visconteo (Viale XI Febbraio, 35)
25 Settembre – 19 Dicembre 2010
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