Viaggio in Turchia: Pamukkale, il castello di cotone

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Terrazze e rigide cascate bianche simili ghiacciai in un paesaggio che al primo impatto sembra avere davvero poco di terrestre, a due passi da testimonianze archeologiche che raccontano di gesta antiche ricordate fra mito e ricostruzione storica: è Pamukkale, letteralmente “castello di cotone”, nel cuore dell’Asia Minore, la Turchia che ispirò gli eroi di Omero. Già Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco (1988), questo sito naturale della provincia turca di Denizli rappresenta una rara meraviglia della natura: le sue formazioni di travertino – imponenti a tal punto da essere visibili anche da venti chilometri di distanza – si sono formate con i sedimenti lasciati dalle acque termali che sgorgano dalle rocce, alte fino a duecento metri.

PAMUKKALE
Cariche di calcite, le acque hanno creato un paesaggio irreale, fatto di foreste minerali, cascate pietrificate e una serie di vasche a schiera. Diciassette sono le sorgenti, con una temperatura che oscilla dai 35 fino ai 100 gradi centigradi, e innumerevoli le proprietà terapeutiche conosciute fin da tempi antichissimi. In una delle vasche si annovera anche un bagno di Alessandro Magno. Data l’estrema delicatezza del sito, dopo il riconoscimento dell’Unesco sono state introdotte regole più rigide ai visitatori, per preservarne bellezza e autenticità.

I CENTRI TERMALI
I bagni sono ovviamente ancora possibili, ma nei centri termali. Quelli di Denizli-Pamukkale e Karahayit hanno una capacità ricettiva totale di 500 posti letto. Le acque termali contengono idro-carbonato, zolfo, calcio, biossido di carbonio e ferro (33-56 gradi) e sono adatte sia per terapie esterne che interne dell’organismo. In particolar modo sono benefiche per il cuore e i problemi di circolazione così come per problemi di digestione, reumatici, del rene.
Proprio per queste riconosciute proprietà termali alla fine del II secolo a.C. la dinastia degli Attalidi, re di Pergamo, fondò la città di Hierapolis. Le sue rovine sono una tappa da non perdere fra un bagno termale al chiaro di luna e una passeggiata coi colori del tramonto che si riflettono nelle formazioni bianco latte. La cittadina conserva le antiche terme, molti templi e altri monumenti, in particolare una nutrita necropoli, la maggiore dell’Anatolia. Gli stili e le provenienze dei monumenti funerari sono assai variegati proprio per vie delle terme che hanno reso la città meta di anziani “benestanti” – provenienti da Roma o da città dell’Anatolia – che vi trascorrevano la vecchiaia.

LE LEGGENDE SULLA HIERAPOLIS
Tante le leggende che ruotano intorno all’antica Hierapolis: secondo uno dei miti una giovane pastorella, non proprio baciata dalla dea della bellezza, si gettò nelle sue acque trasformandosi in una donna bellissima. I vapori irrespirabili che vengono sprigionati dalle sorgenti richiamarono invece nell’immaginario collettivo l’ingresso negli inferi. Il nome della cittadina deriva da Hiera, bellissima moglie di Telephos, re di Pergamo. Hierapolis fu poi importante nella diffusione della cristianità in Asia Minore, in particolare dal IV secolo d.C.. Qui si conserva il Martyrion dell’apostolo Filippo. Diverse anche le testimonianze di epoca bizantina.

EFESO
Facile, una volta a Pamukkale, prenotare anche una visita alla bellissima Efeso, dove il tempo pare essersi fermato. Il sito è una delle città antiche della Turchia meglio conservate, che divenne capitale di provincia durante l’Impero romano. Il Tempio di Cibele, poi dedicato ad Artemide, era una delle sette meraviglie del mondo. Tra le attrazioni anche la Grotta dei Sette Dormienti, il Ginnasio del Porto, la via Arcadica lastricata di marmo, il Tempio di Adriano e poi fontane, piscine, biblioteche.

COME ARRIVARE
Il mezzo più comodo per arrivare a Pamukkale, da Istanbul, è l’aereo. C’è un volo giornaliero che collega la città all’aeroporto di Cardak, vicino Denizli, a 65 chilometri da Pamukkale. Il sito si può raggiungere anche via treno o autobus dalle principali città turche: Denizli è collegata via bus a Istanbul (12 ore), Ankara (7 ore), Selcuk (3 ore), Izmir (4 ore) e a molti dei resort della costa meridionale. Via treno ci sono collegamenti tre volte al giorno da e per Izmir e un treno notturno per Istanbul. (link: www.goturkey.com/content.php?cid=16785&typ=c&lng=en)
L’autunno (da settembre a novembre), come la primavera (da aprile a giugno), è una stagione in cui sia sulle coste dell’Egeo sia a Istanbul il clima è tra i migliori. Nella provincia di Denizli i mesi invernali sono tiepidi, ma piovosi.

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