Rispetto ad altre perle norvegesi la cittadina di Røros non è ancora diventata destinazione del turismo di massa, ma nasconde un fascino sui generis dettato da una storia intrecciata con le miniere di rame che ne hanno determinato la fisionomia, il paesaggio urbano e la tavolozza cromatica. Proprio grazie a questa peculiarità il nucleo centrale di Røros è dagli anni Ottanta considerato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e nei giorni scorsi questo fregio è stato esteso anche al resto della comunità.
Unica nel suo genere, la città mineraria è in realtà un centro moderno dove la gente vive e lavora nel bel mezzo del patrimonio Unesco. Fondata nel XVII secolo e sfruttata per oltre tre secoli per le sue miniere, fino al 1977, Røros è stata completamente ricostruita dopo la distruzione delle truppe svedesi nel 1679. Conserva un’ottantina di case le cui facciate di legno annerito donano al paese un aspetto medievale.
NON LA SOLITA NORVEGIA
Anche il paesaggio circostante è speciale e dall’eccezionale valore culturale. Si susseguono i colori della Norvegia lontana dai fiordi: ocra, marrone, blu, grigio antracite. Dagli alti cumuli di scorie di carbone si potrà ammirare il panorama della città. Nei siti di Nyberget e Olavsgruva si può osservare come venivano trasportate le pietre estratte dalla miniera nell’antichità, fino a tempi più moderni e si rivivono tre secoli anni di storia mineraria a 500 metri nel cuore della montagna e 50 metri sotto la superficie.
AL MUSEO DEL RAME DI ROROS
Il capannone di fusione dove veniva estratto il rame oggi ospita un museo dove poter studiare gli antichi costumi e apprendere qualche nozione in più sulle attività di estrazione del metallo. Il museo di Røros è suddiviso in quattro parti, ognuna aperta al pubblico: Smetlhytta, Olavsgruva, Doktortjønna e Sleggveien. La prima, la più importante, è la vecchia fonderia situata a Malmplassen: fu attiva dal 1646 al 1953 ed era il luogo dove il rame, ancora grezzo, veniva fuso. All’interno è possibile vedere alcuni modelli in scala ridotta che illustrano i processi di fusione e lavorazione del rame, le gallerie della miniera, i meccanismi d’ascensione e le ruote azionate ad acqua.
BERGSTADEN ZIIR
Orgoglio della città è la chiesa, Bergstaden Ziir, costruita nel 1784 “per la gloria di Dio e per abbellire la città”. L’Ente nazionale che si occupa della salvaguardia del Patrimonio Culturale la considera una delle dieci chiese più importanti della Norvegia ed è anche conosciuta come “la cattedrale della montagna”. Il suo costruttore, Peder Hiort (1715-1789), teologo e storico è anche una delle figure locali più controverse. Nella sua residenza a Engan si trovano uno splendido giardino barocco, aperto al pubblico, e una piccola chiesa costruita nel 1765. Singolare la Hiort-Engan Studiogalleri che ospita una galleria d’arte, un bar ricavato in una casa di paglia, una mostra d’artigianato nella torre ottagonale, una fucina e un osservatorio astronomico.
ROROS, UN MUSEO VIVENTE
Prima della scoperta del rame, Røros non raccoglieva che pochissime fattorie. C’era un solo insediamento di sami, il popolo indigeno della Scandinavia. Oggi la città è un museo vivente e protetto in ogni suo particolare. Severamente vietato raccogliere pietre o mattoncini da portare a casa come souvenir. Almeno venti sono invece le famiglie sami che abitano la regione con allevamenti di renne.
COSA FARE A ROROS
Nonostante l’impressione iniziale, l’anima della cittadina è tutt’altro che spettrale o inospitale anche se la popolazione vive ancora negli edifici del XVII e XVIII secolo. Passeggiando fra le stradine, i cortili e le vecchie case ci si imbatte in un’incredibile varietà di negozi e botteghe. La città è infatti rinomata anche per l’alta concentrazione di artisti e artigiani, per i prodotti di alta qualità, le fucine di lavorazione mineraria e le prelibatezze culinarie.
STARE NELLA NATURA
La cittadina è circondata dai parchi nazionali di Forollhogna e Femundsmarka, vere e proprie perle naturali. Altro esempio di paesaggio culturale è Vingelen, uno dei pochi villaggi di montagna ancora in attività in Norvegia dove in estate gli allevatori conducono il bestiame sugli alti pascoli. Altra chicca naturale è il Femunden, secondo lago naturale della Norvegia con una superficie di oltre 200 chilometri quadrati a più di 600 metri dal livello del mare. Senza dimenticare che Røros è il centro urbano più vicino alla Valle di Hessdalen, famosa tra gli appassionati di mistero e Ufo per il fenomeno delle luci notturne.
UNA GITA SULLE SLITTE TRAINATE DAGLI HUSKY
Da abbinare anche una delle attività offerte dall’ecoturismo certificato. Ad esempio la Alaskan Husky Tour che offre escursioni su slitte trainate da cani addestrati, anche in estate quando non c’è la neve, per non parlare delle uscite in canoa o di un pranzo in una tipica tenda Sami. Nella regione ci sono molte fattorie centenarie e fattorie estive ancora in attività che danno ai turisti l’opportunità di vivere in prima persona la vita contadina. Alcune offrono anche la possibilità di assaggiare specialità gastronomiche della tradizione locale: il rømmegrøt (porridge di panna acida), trota, salmone e carne affumicata, oppure un intero pasto preparato con prodotti stagionali.
COSA MANGIARE A ROROS
A completare il soggiorno ci sono infatti interessanti spunti gastronomici. Funghi, bacche, erbe aromatiche fanno da delizioso contorno a piatti di carne (renne e manzo) e pesce (soprattutto salmone) genuini e gustosi. Nei dintorni è possibile cacciare selvaggina come alci e renne selvatiche. Ma con i suoi numerosi laghi, stagni, fiumi e ruscelli, la zona è un paradiso per i pescatori, sia in inverno che in estate (va acquistato un permesso per la pesca), con il Gaula che è uno dei fiumi più rinomati per i salmoni di tutta la Norvegia. Mentre nel lago Hodal e nelle acque dell’Holavassdrag potrebbe capitare di pescare una trota anche di sei o sette chili. Nessuno a fine giornata oserà negarsi una cioccolata calda in uno dei caffè del centro.