BENESSERE SUL LAGO DI GARDA
L’aria qui non è solo pura e salutare ma è anche una medicina naturale, che già nell’Ottocento aveva fatto di Limone, Arco e Riva del Garda luoghi famosi per la cura e il benessere. Anche il cibo e il buon vino hanno migliorato la salute della gente del lago di Garda. Così la zona lagunare che unisce Limone a Salò è chiamata per la bellezza e il clima la “costiera Amalfitana del Nord”, incastonata come un frammento di Mediterraneo tra le colline coltivate a vigneti con spiagge assolate e distese di uliveti, a ridosso delle Dolomiti, imponenti, bellissime altezze rosa, dove l’azzurro intenso del lago si alterna al verde dei lecci, dei limoni e delle palme.
LIMONE SUL GARDA
Questa sponda del lago offre paesaggi bellissimi e diversi tra loro. Limone, stretto tra il lago, la cima Mughera e le limonaie è un labirinto di portici e stradine su cui si affacciano dimore settecentesche e case di pescatori. Dal porticciolo, da dove partono i battelli per Malcesine, sulla sponda veronese, si affaccia l’hotel Monte Baldo (www.montebaldolimone.it) con una scala scavata nella pietra viva, i balconi con vista lago, camere piccole, ma arredate con gusto. Ottimo è il suo ristorante: trota e salmerino al sisam, tipica marinatura del Garda, e carbonara di tinca affumicata si gustano sulla terrazza a pochi passi dal lago. Il borgo affascinò poeti e intellettuali italiani e stranieri come lo scrittore David Herbert Lawrence e il drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, che vi soggiornarono trovando ispirazione per le loro opere, attratti dal profumo dei limoni e dalla lenta risacca del lago.
TREMOSINE
A pochi chilometri da Limone, nel cuore del parco Alto Garda Bresciano, sorge Tremosine, che da qualche settimana è entrato ufficialmente nell’elenco dei “borghi più belli d’Italia”, un importante riconoscimento che sottolinea, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sia bella questa regione d’Italia, ricca di tradizioni artistiche, storiche ed enogastronomiche. A pochi chilometri dal piccolo centro il profumo delle zagare annuncia Gargnano, un caratteristico borgo di pescatori rimasto intatto nel tempo. Qui, nel suo porticciolo, ogni mattina i ristoranti della zona si riforniscono di lucci, coregoni e lavarelli, come il locale Lido, in frazione Villa di Gargnano, dove si servono prelibatezze locali ai tavoli sotto il pergolato, affacciati sulla piccola spiaggia in ciottoli. Ha una profonda vocazione velistica il borgo di Gargnano, che accoglie nel mese di settembre la competizione Centomiglia, la più affollata regata lacustre d’Europa.
A sei chilometri da qui, tra dolci colline, terrazze di uliveti e boschi, c’è un albergo che rende omaggio alla bellezza e al benessere: Lefay Resort & Spa (www.lefayresorts.com), progettato con tecnologie all’avanguardia e con l’utilizzo di energie alternative rinnovabili. La struttura, immersa nel parco, è stracolma di luce che filtra dalle ampie vetrate e che si riflette nell’acqua trasparente delle piscine e nelle terrazze con vista lago. La spa è il cuore del resort: oltre 3mila metri quadri tra piscine, saune, grotte, laghetti e una grande area fitness. I trattamenti sono studiati su misura dal personale medico, secondo i principi della medicina tradizionale cinese, con massaggi e cure personalizzate.
LA GARDESANA
La strada Gardesana, che costeggia il lago, arriva dopo pochi chilometri a Toscolano, borgo che si raggiunge in un paesaggio strano, dove le limonaie sono sorrette da pilastri bianchi, coperte da travi di abete. Sono dei bellissimi giardini d’agrumi di montagna, restaurati per visite e soste riposanti.
GARDONE
Scendendo qualche chilometro più a sud si arriva al borgo di Gardone, dove c’è una visita imperdibile: il giardino botanico André Heller con 2mila varietà di piante esotiche e continentali disposte tra stagni, ruscelli e sculture di artisti contemporanei come Roy Lichtenstein e Mimmo Paladino. Gardone, attraversato da un viale fiancheggiato da ville liberty, palazzi e chiese cinquecentesche e ricco di parchi e giardini, era la meta turistica del jet set europeo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Il suo ospite più illustre fu Gabriele D’Annunzio, che qui visse per 17 anni, dal 1921 fino alla morte nel 1938: sulla centrale piazza Dalmata si affaccia la Prioria, sua residenza per anni, oggi ricca di cimeli e curiosità, mentre sulla collina verde di ulivi e di cipressi che sovrasta il borgo sorge l’anfiteatro del Vittoriale, l’ultima sua dimora, monumento al poeta e alla sua personalità. Nel parco svetta la prua di una nave, murata nella collina: è l’incrociatore Puglia, donato dalla marina militare a D’Annunzio nel 1925.
Non lontano, sempre sul lago, è piacevole sostare a Villa Fiordaliso (www.villafiordaliso.it), un Relais & Châteaux con solo cinque camere, deliziose e tranquille, e a circa un chilometro, l’Hotel de charme Bellariva (www.hotelbellariva.com), inaugurato da poco con 23 camere, circondate da un giardino di 10mila metri quadrati.
SALO’
A qualche chilometro sorge il borgo di Salò, più noto per le vicende della Seconda guerra mondiale che per il nucleo storico che è disposto intono a piazza del Duomo con importanti palazzi signorili e con caratteristici sottopassi. Più a sud ci si spinge fino a San Felice del Benaco per una sosta gastronomica a La Dispensa, con tartare e formaggi rari, accompagnati da ottimi vini. Ma per una buona cena si può andare poco distante, nel borgo di Moniga: qui c’è un tempio gastronomico, il ristorante Al Porto (www.trattoriaporto.com), che sorge in un edificio seicentesco con le volte a mattoni adibito nel secolo scorso a dogana dagli austroungarici. Protagonista del menu è il pesce, rigorosamente di lago, abbinato a erbe e agrumi del Garda: gamberi, persico, carpione, ma anche sarde e tinche, preparate con verdure a dadini.
DESENZANO DEL GARDA
La strada prosegue per altri due grandi centri: Desenzano del Garda, piacevole luogo di villeggiatura, e Sirmione, per secoli rifugio e fonte d’ispirazione di letterati e scrittori. Qui il poeta Catullo, proprietario di una villa, cantò la gioia e la magia del luogo, mentre Virgilio rimase colpito dalla furia delle acque del lago, che gli ricordava l’impeto del mare. Dante vi sostò durante l’esilio veronese, ospite degli Scaligeri, così come Giosuè Carducci non potè fare a meno di ammirare “la verde Sirmio nel lucido lago sorride fiore de le penisole”. Nei dintorni di Sirmione si possono visitare ancora le grotte di Catullo, un’imponente villa romana dell’età imperiale con complesso termale che funzionava come luogo di rappresentanza per l’imperatore e per tutti i grandi personaggi politici in viaggio verso il Nord. Furono i primi viaggiatori del Quattrocento a battezzare le grotte, sepolte da una fitta vegetazione, e a usarle per riposarsi e riprendersi dalla fatica del viaggio. Qui la tradizione termale riprese vita nel 1889 quando un palombaro di Venezia scoprì una fonte d’acqua calda, la Boiola, a venti metri di profondità: oggi i suoi due stabilimenti, situati in località Colombare, sono intitolati proprio a Catullo e a Virgilio (www.termedisirmione.com).
Tra Sirmione e Desenzano c’è un sosta da non perdere: l’Hotel Acquaviva del Garda & Spa (www.hotelacquaviva.it), con spiaggia privata e un centro benessere Spa tra i più importanti del lago, dotato di piscina interna, beauty farm, tepidarium, sauna e bagno turco. Meravigliosa è la vista sul Garda e il castello di Sirmione, un modo rilassante e piacevole di terminare la visita di questa sponda del lago, tra arte, natura e benessere.
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