“Il risultato della nostra ricerca – ha detto Clara Barra una delle curatrice della Guida – è una fotografia del mondo della ristorazione che si ‘reinventa’ creando formule nuove, spesso fuori dagli schemi, per venire incontro alle esigenze di tutti“. Non a caso lo slogan del baedeker del Gambero Rosso è “di tutto per tutti”.
GUIDA 2010-2011 LOW COST
Ecco allora le ‘dependance d’autore’, cioé piccoli locali dei grandi chef dove poter affrontare, a portafoglio leggero, le stesse pietanze dei loro fratelli maggiori. Qualche esempio? ‘Il Calandrino’ a Rubano (Pd) illuminato dalla creatività di Massimiliano Alajmo dove a pranzo si mangia con 20 euro. Senza dimenticare appunto Gianfranco Vissani a Baschi (Tr): il suo menu degustazione a pranzo, che si chiama ‘1 ora’, costa 30 euro. O ancora l’Open di Antonello Colonna a Roma con 28 euro per il brunch.
Ma la Guida del Gambero Rosso non tralascia i luoghi di tutti meno appariscenti dove però il rapporto qualità/prezzo è decisamente alto: si può cominciare dai ‘Break gourmet’ (paninerie, pizza a taglio, rosticcerie, street food) nei quali gustare in piedi specialità di gusto. I premiati sono quattro:in Lombardia (‘Claudio Sushi Bar’ a Milano), in Emilia Romagna (‘Bar Schiavoni’ a Modena), nelle Marche (‘Nudo e crudo’ a San Benedetto del Tronto (Ap), in Sardegna (‘Locanda Caddeo’ a Cagliari).
Si passa poi alla ‘Tavola’ vera e propria (ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, etnici, birrerie, wine bar): 800 segnalazioni sparse per l’intera Italia, tutte accomunate dalla qualità a prezzo contenuto. I premiati sono: in Piemonte (‘Rural’ a Torino); in Liguria (‘Nabil’ a Genova), in Emilia Romagna (‘O’ Malomm’ a Coriano (Rn), in Umbria (‘Osteria del gufo’, a Perugia), nel Lazio (‘L’asino d’oro’ a Roma), in Campania (‘Ottavonano’ ad Atripalda (Av), in Sicilia (‘Spizzullo’ ad Agrigento).
Per finire – terza parte della Guida – l”Alta cucina per tutti’ dove appunto i grandi chef si aprono al grande pubblico con le dependance d’autore o i menu a prezzo speciale. I premiati sono: in Friuli Venezia Giulia (‘Cecchini Bistrot’, Pesiano di Pordenone (Pd), in Toscana (‘Il Cibreino’ a Firenze), in Sicilia (‘Locanda del Colonnello dell’Hotel Palazzo Failla’ a Modica (Rg).
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