LA SCOPERTA
La genetica ha rivelato, infatti, che quest’ultimo era nato da un’unione incestuosa, tra un fratello e una sorella, entrambi figli d’Amenophis III e della prima moglie, Tiyi. I matrimoni tra consanguinei erano, comunque, frequenti in Egitto fino alla conquista dei romani. Anche la leggendaria Cleopatra avrebbe sposato per due volte i suoi stessi fratelli, Tolomeo XII e Tolomeo XIV.
Anche Tutankhamon imiterà l’esempio dei suoi genitori, sposando una delle sorellastre, Ankhsenaamom, figlia dell’enigmatica Nefertiti. Lo dimostrano i due feti mummificati trovati all’interno del sarcofago del giovane faraone. Il loro dna è simile, ben oltre il 50%, a quello del loro progenitore. Uno dei due presenta, tra l’altro, una ‘spina bifida’, una malformazione della colonna vertebrale, indubbiamente di origine genetica.
LE NUOVE TECNOLOGIE SVELANO L’ANTICHITA’
I matrimoni tra consanguinei potrebbero spiegare, rivela sempre ‘Point de vue’, i problemi di salute di Tutankhamon e la sua morte prematura. In un primo tempo lo studio attento del suo scheletro, attraverso scanner di assoluta precisione, ha allontanato ogni ipotesi di un possibile assassinio. La ferita dietro il testa risulterebbe legata ad un banale errore degli imbalsamatori durante l’estrazione del cervello.
Scoperti inoltre nella mummia di Tutankhamon, problemi degenerativi legati al tessuto osseo del piede sinistro. Il giovane faraone soffriva inoltre di malaria. Malattia che i medici non riuscirono a debellare. Nonostante il suo soprannome , ‘kanakht toutmesout’, toro potente, Tutanakhamon era un uomo fragile, di costituzione debolissima. Zoppicava e spesso si accompagnava con un bastone. E’ forse a causa del suo handicap, e non durante una partita di caccia, che lo sfortunato e affascinante faraone, si sarebbe rotto il femore sinistro. Le conseguenze della caduta, una difficile riabilitazione e una ferita non curate a dovere, forse un’infezione, l’avrebbero condotto alla morte. Ricerche approfondite sui cromosomi di Tutankhamon e della sposa Akhenaton avrebbero escluso poi la sindrome di Marfan, che avrebbe spiegato i tratti androgini dei due sposi.
IL MISTERO DI NEFERTITI
Secondo quanto scrive il settimanale francese “si tratta però della rappresentazione di figure stilizzate, secondo i codici politici e religiosi dell’epoca, che mostrano il faraone come sorgente di vita. Uomo e donna, un’unica identità all’interno di uno stesso corpo”. Ma altri interrogativi si addensano sul faraone più amato, conosciuto e studiato. Altri misteri da svelare, secondo Zahi Hawass, dopo la scoperta, il 29 novembre del 1922 della tomba di Tutankhamon, inviolata da 34 secoli.
“Mi piacerebbe rispondere al più presto a quesiti imperanti – ha confessato l’archeologo egiziano – Chi era realmente Nefertiti? Chi si nascondeva dietro la ‘giovane dama’, la mummia, madre dei due feti, scoperti nella tomba, era realmente Ankhsenaamon?”. Sono cominciate le ricerche, gli studi, gli approfondimenti sul dna delle mummie. Nuovi capitoli si aggiungeranno all’eterna trama del racconto dell’infelice Tutankhamon. Il faraone-bambino, simbolo dei segreti insondabili di un Egitto millenario.
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