I lavoratori dei trasporti aderenti ai sindacati di base RdB, Confederazione Cobas e SdL intercategoriale, incroceranno le braccia il prossimo 23 ottobre per l’ intera giornata. Obiettivo dello sciopero che avrà il punto centrale in una manifestazione nazionale a Roma – si legge in una nota congiunta – è la difesa del diritto al lavoro ed il contratto nazionale, la difesa e il miglioramento delle condizioni e degli orari di lavoro, la richiesta di aumenti consistenti ed adeguati al costo della vita di salari e pensioni e l’ introduzione di un reddito minimo garantito per chi non ha lavoro.
LO SCIOPERO DEL 23 OTTOBRE
– AEREI: Personale Navigante, 24 ore con orario di decollo dei voli con rispetto fasce di garanzia. Personale di Terra Turnista: 24 ore nel rispetto delle fasce di garanzia. Personale di Terra Normalista: intero turno.
– FERROVIE: Addetti agli impianti fissi ed uffici: intera giornata del 23 ottobre. Personale addetto alla circolazione dei treni: 4 ore, dalle 11.00 alle 15.00 del 23 ottobre.
– TRAGHETTI: Dalle 08.00 del 23 ottobre 2009 alle ore 08.00 del 24 ottobre 2009. I collegamenti con le isole minori saranno bloccati: dalle 00.00 del 23 ottobre 2009 alle 24.00 del 23 ottobre 2009
– TRASPORTO LOCALE MERCI E LOGISTICA: Sciopero articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce protette, che variano da città a città. Per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale organizzata a Roma, nella capitale la metropolitana si fermerà soltanto dalle 20.00 alle 24.00.
I MOTIVI DELLO SCIOPERO
I sindacati di base chiedono inoltre il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell’ orario di lavoro a parità di salario, la cassa integrazione almeno all’ 80% del salario e reddito per i lavoratori atipici, con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati, l’ abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza, il sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, del riassetto idrogeologico e contro il nucleare, la privatizzazione dell’ acqua e l’ incenerimento dei rifiuti, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro, gravi infortuni, malattie professionali.
Lo sciopero è anche contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e contro la legge Aprea: si chiede l’ assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi, investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare, blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi, diritto di uscita immediata per gli iscritti ai fondi-pensione chiusi.
I sindacati di base infine scioperano contro l’ aumento dell’ età pensionabile per le lavoratrici della Pa, il ritiro della riforma Brunetta, la difesa del diritto di sciopero, la fine del monopolio oligarchico di Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e i diritti sindacali, contro la pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare, pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale e nazionale.