La Galleria Borghese di Roma celebra Caravaggio. Dal 2 ottobre 2009 al 24 gennaio 2010 in occasione del IV centenario dalla morte il complesso museale ricordera’ l’artista nella mostra ”Caravaggio-Bacon” affiancando ai suoi capolavori venti dipinti di uno dei grandi interpreti della seconda meta’ del XX secolo, Francis Bacon, di cui ricorre, invece, il centenario dalla nascita. Due personalità estreme, entrate nell’immaginario collettivo come artisti ”maledetti”, che hanno espresso nella pittura il tormento dell’esistenza con pari intensità e genialità inventiva.
LA MOSTRA “CARAVAGGIO-BACON”
A distanza di quattrocento anni queste personalita’ sconvolgenti si incontrano per la prima volta alla Galleria Borghese, arricchita da trenta capolavori dei due maestri, provenienti dai maggiori musei del mondo. ”Caravaggio – Bacon” e’ curata da Anna Coliva, Direttrice della Galleria Borghese, e da Michael Peppiatt, biografo, amico intimo e massimo conoscitore di Francis Bacon, organizzata da MondoMostre e resa possibile grazie al sostegno di BG Italia, Enel e Vodafone. Caravaggio e Francis Bacon sono tra gli interpreti più rivoluzionari e profondi della rappresentazione della figura umana. Entrambi, nelle diversità della loro poetica e del loro tempo, hanno penetrato con sconvolgente originalità il mistero dell’esistenza e dell’arte, rappresentando la verità spirituale nella più traumatica immediatezza della carne.
DUE GENI A CONFRONTO
Il confronto diretto tra le opere, tuttavia, è l’opposto della prassi di Bacon, che ha sempre rifiutato l’accostamento delle sue opere a quelle degli artisti del passato, molti dei quali egli amava con grande competenza. Il suo occhio sui grandi maestri era di stupefacente genialità, così avanzato da non comportare necessariamente l’influenza diretta sulla sua pittura. Le sue innumerevoli fonti figurative, anche quelle di provenienza artistica, sono d’altronde sempre filtrate dalla mediazione fotografica, attraverso cui una esorbitante quantità di immagini colpisce la sua percezione, senza ordine logico che non sia quello istintivo richiesto dalla nuova opera in via di creazione.