LE TAPPE DELLA MOSTRA
La mostra passerà poi a Palazzo Zorzi, sede dell’ Ufficio Unesco di Venezia, dal 19 ottobre al 16 novembre, e raggiungerà Asiago dove, da dicembre a gennaio, sarà ospitata in una delle sedi espositive del Capoluogo dei Sette Comuni dell’ Altopiano. La mostra illustra, attraverso immagini dei secoli XVI e XVII e foto recenti, i luoghi (alcuni dei quali scomparsi) frequentati a Venezia da Galileo in quei diciotto anni in cui fu pubblico professore all’ Università di Padova. Vengono mostrati e illustrati i disegni della Luna che Galileo eseguì quando nell’ autunno del 1609, rivolgendo il cannocchiale al nostro satellite, per primo scoprì, dal gioco delle luci e delle ombre, che la Luna non era liscia e perfetta come si era creduto per quasi duemila anni.
LA CARTOGRAFIA LUNARE
Vengono illustrate le numerose mappe della Luna che si susseguirono nel Seicento, nel Settecento e nell’Ottocento – un vero e proprio percorso di evoluzione della cartografia lunare strettamente legato al perfezionamento delle ottiche per cannocchiali, e conclusosi in epoca moderna con i grandi atlanti fotografici della Luna e foto in diretta della superficie lunare. La mostra è realizzata anche grazie alla collaborazione di istituzioni come il National Maritime Museum di Greenwich-Londra, i Musei Vaticani, la Biblioteca Universitaria di Padova, la San Servolo Service, l’ Ufficio Unesco-Bresce di Venezia e il Comune di Asiago.
UN CONVEGNO INTERNAZIONALE
Non basta. Accanto all’ esposizione si svolgerà anche il convegno “Astronomy and its instruments before and after Galileo” che riunirà a Venezia i componenti della International Astronomical Union provenienti dai 5 continenti. Scopo dell’ iniziativa planetaria: arrivare, prima che sia troppo tardi, alla ricognizione e soprattutto alla tutela del patrimonio culturale che, in ogni parte del mondo, costituisce testimonianza dello sviluppo dell’ astronomia in diversi contesti culturali. Dalle antiche Specole europee, ai siti astronomici delle civiltà precolombiane, dell’ antica Cina, India, di talune aree dell’ Africa e dell’ Oceania, alle importantissime testimonianze della ricerca astronomica nel mondo islamico.
IL PROGETTO DELL’ UNESCO
Il convegno gode del Patrocinio dell’Unesco, organismo che si sta operando per assicurare la ricognizione e la tutela del patrimonio astronomico, all’ interno del progetto “Astronomy and World Heritage Initiative” che sarà presentato appunto a Venezia.
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