Le opere d’ arte abruzzesi recuperate dal sisma saranno esposte in occasione del Vertice G8, che si svolgerà a L’ Aquila dall’ 8 al 10 luglio. Sarà organizzata nell’ ambito della Caserma della Guardia di Finanza a Coppito, sede del summit. La mostra organizzata per i politici e i rappresentati di Stato sarà suddivisa in tre momenti distinti: la prima sezione sarà dedicata al territorio abruzzese e alla sua geografia; l’ altra prevede l’ allestimento delle opere più rappresentative della regione, tra le quali il Guerriero il Capestrano del Museo Archeologico Nazionale di Chieti. Una parte di questo percorso è dedicata alle molte opere recuperate dai volontari della Legambiente Protezione Civile Salvaguardia Beni Culturali durante le operazioni di salvaguardia e messa in sicurezza del patrimonio storico artistico danneggiato dal sisma. La terza sezione della mostra invece, riguarda tutta l’ Italia con un focus particolare sull’ Abruzzo.
LA MOSTRA ITINERANTE NEI MUSEI ABRUZZESI
Non solo. Con l’ iniziativa “Terra Madre Abruzzo” che si inaugurerà al Museo Archeologico di Teramo il 29 giugno prossimo, le Madonne recuperate dal Museo Nazionale d’ Abruzzo saranno esposte in otto diversi musei abruzzesi. Il 2 luglio al Museo delle Genti d’ Abruzzo di Pescara e alla Casa Natale di Gabriele D’ Annuzio, il 4 luglio al Museo Nazionale Archeologico Villa Frigerj e al Museo Nazionale Archeologico La Civitella di Chieti, l’ 11 luglio sarà la volta del Museo Preistorico di Paludi di Celano oggi deposito del Museo Nazionale d’ Abruzzo dove riterrà un concerto contributo artistico di tanti professionisti che suoneranno l’ opera composta dal M° Francesco Traversi dal titolo 3.32 , il 18 luglio al Museo per l’ Arte e l’ Archeologia del Vastese di San Buono e il 25 luglio alla Fondazione Museo Michetti di Francavilla al Mare.
“Si tratta di una mostra itinerante – afferma Antonella Nonnis la coordinatrice di Legambiente – realizzata con due scopi: far conoscere i musei dell’ Abruzzo, sconosciuti pur essendo bellissimi e che vale la pena di conoscere; l’ altro di mettere in mostra opere che invece sarebbero state chiuse dentro un deposito”.
UN MUSEO VIRTUALE
“Abbiamo recuperato moltissime opere soprattutto dal Museo Nazionale d’ Abruzzo, ospitato dal Castello cinquecentesco – spiega Nonnis – Al momento in cui recuperavamo queste opere però, ci siamo posti un problema: come renderle fruibili una volta messe nel deposito. Venendo già da una esperienza fatta nelle Marche dove, a seguito del terremoto, è nata ‘Legambiente, Protezione Civile e Ministero beni culturali’ abbiamo pensato a realizzare un accordo tra Legambiente Icom e Mibac una sorta di Museo virtuale delle opere che sono state recuperate che, teoricamente, sarebbero dovute stare tanti anni nei depositi sottratte alla fruibilità del pubblico. Attraverso questa elaborazione del Museo virtuale, invece, verranno comunque rese visibili”.