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Eventi: Bergamo Jazz dal 23 al 26 aprile 2009 al Teatro Donizetti e alla Basilica di S. Maria Maggiore

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Quattro giornate sotto l’insegna di “Free: la liber-azione della musica!”: musiche in libertà nei teatri, nelle chiese, nelle gallerie d’ arte, nelle strade di Bergamo. Così si prefigura la XXXI edizione di “Bergamo Jazz”, la prima firmata da Paolo Fresu, successore di Uri Caine che per tre anni ha guidato uno dei più prestigiosi festival jazz non solo a livello nazionale. Un passaggio di testimone ideale, praticamente naturale, alla luce del proficuo sodalizio artistico che lega da anni il pianista e compositore di Philadelphia al trombettista sardo.

L’ edizione 2009 di “Bergamo Jazz”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e dal Teatro Donizetti, si svolgerà dal 23 al 26 aprile e sarà scandita da numerosi appuntamenti: alle tre tradizionali serate di concerti al Teatro Donizetti, dove il festival prese avvio nel lontano 1969, si affiancherà un evento speciale alla Basilica di Santa Maria Maggiore e concerti sparsi in altri luoghi della città. Ancora più che in passato, “Bergamo Jazz” sarà infatti contrassegnato da iniziative collaterali realizzate in collaborazione con associazioni e istituzioni attivamente presenti sul territorio.

IL PROGRAMMA
Il programma approntato da Paolo Fresu getta uno sguardo tra le molte tendenze del jazz contemporaneo, con una particolare attenzione rivolta alla scena del Vecchio Continente e alle contaminazioni fra suoni diversi, dando anche spazio a giovani musicisti e senza trascurare i jazzisti bergamaschi, sia quelli di provata esperienza che le nuove leve.

Giovedì 23 aprile, la prima delle tre serate ospitate al Teatro Donizetti, sarà infatti simbolicamente aperta dal più illustre dei jazzisti bergamaschi: Gianluigi Trovesi. Il sassofonista e clarinettista di Nembro, assieme a due suoi abituali collaboratori (il violoncellista Marco Remondini e il percussionista Stefano Bertoli) e all’ Orchestra Filarmonica Mousikè diretta da Savino Acquaviva, presenterà “Profumo di violetta”, personale e affascinante viaggio fra celebri arie d’ opera e richiami bandistici recentemente documentato su disco dalla ECM. Il secondo set sarà invece appannaggio del trio del cubano Gonzalo Rucalcaba, già partner di Charlie Haden e Joe Lovano e ultimamente ascoltato in Italia accanto a Richard Galliano. Con il prodigioso pianista, artefice di una brillante sintesi fra la tradizione ritmica cubana e il più schietto pianismo jazz, ci saranno il contrabbassista Armando Gola e il batterista Ignacio Berroa.

Venerdì 24, il compito di salire per primo sul palcoscenico del Teatro Donizetti spetterà a un altro italiano: Franco D’ Andrea. Il pianista meranese, veterano di mille battaglie musicali (anche in qualità di componente del gruppo elettrico Perigeo), guiderà il suo New Quartet, formato da musicisti (il sassofonista Andrea “Ayace” Ayassot, il contrabbassista Aldo Mella e il batterista Zeno de Rossi) ben sintonizzati sulla lunghezza d’onda della rigorosa ma comunicativa musica del leader. Al gruppo di D’ Andrea seguirà quello del batterista francese, ma di origine ivoriana, Manu Katché, ben noto per le passate frequentazioni con popstar del calibro di Peter Gabriel e Sting. Autore di un jazz dall’ impianto corale e dal forte senso lirico, Katché avrà al suo fianco i norvegesi Mathias Heick (tromba) e Peter Wettre (sax tenore), l’ inglese Jason Rebello (pianoforte) e il connazionale Jerome Regard (contrabbasso).

Sabato 25 ci si trasferirà in Città Alta: nella straordinaria cornice della Basilica di Santa Maria Maggiore si rinnoverà il sempre coinvolgente dialogo fra i limpidi fraseggi sassofonistici di Jan Garbarek e la vocalità senza tempo dell’ Hilliard Ensemble (David James, controtenore, Rogers Covey-Crump, tenore, Steven Harrold, tenore, Gordon Jones, baritono). Un connubio – documentato anni fa dall’ album-capolavoro Officium – che continua a regalare intense emozioni, sullo sfondo di canti liturgici, polifonie millenarie e mottetti rinascimentali sui quali svettano le liriche improvvisazioni di Garbarek.

Domenica 26, di nuovo al Teatro Donizetti, scenderanno in campo prima la cantante portoghese Maria João, in coppia con il pianista Mario Laginha, e poi il gruppo di un altro interessante esponente del florido panorama sonoro nordeuropeo, Nils Petter Molvær, affiancato da altri due ottimi musicisti quali il chitarrista Eivind Aarset e il batterista Audun Kleive. Dotata di una voce dalle notevoli risorse espressive, Maria João agisce in una terra di mezzo tra jazz e world music, mentre il trombettista norvegese è uno dei guru del nu jazz, mix fra elettronica, jazz e ambient music in un’alternanza fra atmosfere avvolgenti e incalzanti cadenze ritmiche.

Numerosi, si anticipava, gli eventi collaterali di “Bergamo Jazz 2009”, ad iniziare dal piano solo del Maestro per antonomasia del jazz italiano, Giorgio Gaslini, in programma nel pomeriggio di giovedì 23 (ore 15,30) all’Auditorium della Casa di Riposo “Santa Maria Ausiliatrice”, in Via Gleno. Nella stessa giornata (ore 18,00) si potrà ascoltare il quartetto del sassofonista Tino Tracanna nella suggestiva ex Chiesa della Maddalena (Via Borfuro), i cui lavori di recupero e restauro stanno per volgere al termine.

Venerdì 24, dopo la presentazione del libro di Claudio Sessa “L’ età del jazz Vol.1: i contemporanei”, alla quale interverrà lo stesso Paolo Fresu (Sala Conferenze del Teatro Donizetti, ore 16,30), si terrà all’Auditorium di Piazza della Libertà (ore 18) il concerto del duo formato dal trombettista Luca Aquino e dal sassofonista Raffaele Casarano, primo di tre appuntamenti dedicati a giovani proposte europee, cui faranno da fondale scenografico opere degli allievi della “Scuola di pittura dell’Accademia Carrara di Belle Arti”.

Ancora più fitta sarà la scaletta di sabato 25, con il progetto “Boheme” del sassofonista Guido Bombardieri e del batterista Stefano Bertoli (ex Chiesa della Maddalena, ore 16), il solo concert di Franco D’Andrea e la proiezione di un film-documentario dedicato allo stesso pianista (Auditorium di Piazza della Libertà, ore 18), e il gruppo francese Rockingchair della trombettista Airelle Besson e del sassofonista Sylvain Rifflet (Auditorium di Piazza della Libertà, ore 23,30).

Domenica 26 si inizierà sin dala mattina: alle 10,30, alla Sala Conferenze del Teatro Donizetti, Giorgio Gaslini, intervisterà tre critici musicali italiani (Angelo Foletto, Vittorio Franchini e Federico Scoppio), mentre alle 12, all’ex Chiesa della Maddalena, Nils Petter Molvær si produrrà in completa solitudine. Nel pomeriggio, sarà la volta del percussionista elvetico Pierre Favre, impegnato in una performance alla GAMeC (ore 16) fra le opere dell’artista Marcello Maloberti, e del trombettista libanese Ibrahim Maalouf (Auditorium di Piazza della Libertà, ore 18).

SIDE PROJECTS
Ma non è tutto: per gli insaziabili di musica, e altra significativa novità di “Bergamo Jazz”, il Bar Agorà dello Spazio Polaresco si trasformerà in vero e proprio jazz club, ospitando dalle 24 delle serate di giovedì, venerdì e sabato il trio del chitarrista Sandro Gibellini, che di volta in volta si allargherà a giovani solisti ospiti. E come lo scorso anno, l’ Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bergamo e l’ Associazione Corde Locali proporranno “Up Town Jazz”, rassegna che si svolgerà per le vie di Città Alta durante il weekend del 25 aprile.

DIDATTICA MUSICALE
Infine, anche quest’anno “Bergamo Jazz” rinnova il proprio impegno nei confronti della didattica musicale: nelle mattinate di martedì 21, mercoledì 22 e giovedì 23 si terranno all’Auditorium di Piazza della Libertà i consueti incontri rivolti agli studenti delle scuole medie curati dal Centro Didattico Produzione Musica. Un modo significativo per avvicinare le ultime generazioni a una musica ricca di storia e depositaria di uno spirito di comunione fra diversi mondi e culture.

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