Mostra Matite di Vinile a Roma fino al 27 Febbraio 2009: fumettisti, disegnatori e illustratori nella discografia

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La mostra Matite di Vinile con ingresso libero, aperta fino al 27 febbraio a Roma alla Sala Santa Rita (in Via Montanara, adiacente Piazza Campitelli), vuole documentare il rapporto tra musica e fumetto a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, attraverso le copertine che contenevano i dischi fino ad un’ incursione nelle copertine dei cd dei nostri giorni.
Dalla metà degli Anni Cinquanta, infatti, i rapporti tra musica leggera e grafica si sono fatti sempre più intensi per la grande diffusione che cominciavano ad avere i dischi in vinile sia nel formato a 33 giri che in quello a 45 giri. La busta che conteneva il disco cessava di essere un anonimo contenitore: le nuove buste, per ambedue i formati, erano chiuse e illustrate, con fotografie e spesso con disegni.
I giovani grafici si trovarono spesso ad assumere le vesti degli illustratori, e alcuni di loro avrebbero poi intrapreso un percorso artistico che li avrebbe portati all’interno del mondo del fumetto, come ad esempio è il caso di Guido Crepax. La consuetudine di utilizzare i disegnatori di fumetti per realizzare le copertine dei dischi continuò per tutti gli anni ’70 e ’80, fino alla scomparsa dei dischi in vinile, ma in alcuni casi è sopravvissuta fino ad oggi, anche con il formato ridotto del compact disc.

Le copertine disegnate da artisti del fumetto non sono state numerosissime, ma gli esempi sono tutti significativi e, in alcuni casi, come per i lavori di Andrea Pazienza, i risultati si sono rivelati eccellenti.
La mostra Matite di Vinile vuole documentare questo rapporto tra musica e fumetto, estendendolo anche a quegli artisti che sono rimasti nell’ambito della grafica e della illustrazione, ma il cui contributo è stato quantitativamente e qualitativamente rilevante, come è il caso di Ferruccio Piludu, di Mario Convertino e ancora di Emanuele Luzzati, scenografo e pittore.

Una piccola sezione della mostra documenta l’ attività di disegnatori o di pittori che alcuni interpreti hanno coltivato parallelamente a quella di musicisti e di cantanti, a partire da Augusto Daolio dei Nomadi per arrivare a Paolo Conte, Lucio Battisti, Francesco De Gregori e altri ancora.

A corredo della mostra un contributo video con materiali concessi da Rai Teche.

Ingresso libero da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 18.
Chiuso sabato e domenica; 25, 26 e 31 dicembre – 1, 2, 5, 6 gennaio.

(Fonte: Comunicato Stampa Comune di Roma)

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