Il Presepe Cortese della Reggia di Caserta sarà eccezionalmente esposto nel teatro del Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps a Roma, dal 21 dicembre al 22 febbraio 2009, con la mostra intitolata: Il Presepe Reale e le vestiture del popolo. Per la prima volta a Roma verrà presentato l’ unico esemplare di presepe reale esistente al mondo, l’ ultimo presepe realizzato nel Settecento prima della fine del Regno delle Due Sicilie che riproduce le scene canoniche come la natività e l’ adorazione degli angeli, il corteo dei Magi, la taverna e il mercato, rappresentando tutta l’eterogenea popolazione del Regno dell’epoca, dai rustici popolani, agli opulenti orientali fino ai raffinati mercanti decorati con ricami in argento e oro.
Un’ esposizione capace di restituire non solo il fascino della tradizione ma anche il contesto artistico culturale che fece del Presepe Cortese la massima rappresentazione delle contraddizioni di un intero popolo. Un popolo multiculturale che si ritroverà nei dipinti di Salvatore Fergola, esposti in mostra accanto ai disegni e alle incisioni, provenienti dal Museo di San Martino di Napoli, che ritraggono i vestiti dell’epoca e alle porcellane di Capodimonte con i costumi del Regno. Ma il popolo rappresentato nel Presepe Reale è tutto il popolo del Regno delle Due Sicilie, non solo di Napoli. Per questo dalla Reggia di Caserta arrivano i due preziosi volumi con acquetinte che riproducono “Vedute della Sicilia” con i costumi popolari.
La mostra si farà racconto di una tradizione senza tempo ma che proprio nel Settecento trovò il momento di maggiore splendore del presepe napoletano e della città di Napoli, allora capitale del Regno. La profonda passione per il Presepe Reale di Re Carlo III influenzò nobili e ricchi borghesi, i cui lavori gareggiavano in spettacolarità e raffinatezza. Le statue erano modellate in terracotta dipinta, con arti in legno, corpo in stoppa e un’anima di fil di ferro che ne garantiva la flessibilità. I vestiti erano preziosi e i personaggi più importanti erano addirittura ornati di gioielli e pietre preziose.
A fare da filo conduttore del presepe è quello di essere una rappresentazione, ogni anno diversa, della realtà quotidiana, del popolo e della nobiltà del Sud Italia. Uno spettacolo originale ad ogni messa in scena che si arricchisce di fascino, personaggi e scene studiate e allestite per restituire lo “stato dell’arte” di un Paese che cambia. Ad arricchire la rappresentazione del presepe in mostra anche la colonna sonora che si fa sapinete montaggio di musiche tradizionali, popolari, sacre mixate a voci del popolo, grida di venditori ambulanti. Il Settecento napoletano torna protagonista per una rappresentazione suggestiva.