Anticipazioni sul bilancio delle vacanze 2008 in Italia di CESCAT-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia: molti segni meno, il regresso non si ferma, dagli esperti una rassegna delle cause e i possibili rimedi. La Lombardia da quattro anni è in controtendenza: ma dipende dal turismo d’ affari.
VACANZE IN CALO PER L’ INCERTEZZA ECONOMICA: Più ombre che luci sul turismo nazionale e lombardo secondo il CESCAT-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia che anticipa i risultati della stagione 2008. Dovunque, rispetto al 2007, prevalgono i segni pari e meno, con rare indicazioni del segno più: in sostanza, l’ andamento di agosto non è riuscito a recuperare il trend negativo previsto all’ inizio dell’ estate. Anzi, rispetto a questo, si riscontrano segnali di ulteriori cedimenti. Si sono mossi (o si muoveranno in questa coda d’ estate) più di 36 milioni di italiani, con un calo di oltre l’ 1 per cento rispetto al 2007. Meta l’ Italia (oltre il 70%), principalmente le sue spiagge. Le vacanze 2008 restano condizionate dall’ incertezza economica che induce le famiglie a contenere i costi anche se alla fine saranno costrette a spendere di più (100 euro, portando la spesa media a sfiorare i 1.100 euro).
La percentuale di chi ha rinunciato alle vacanze per motivi economici è salita in un anno dal 34 al 49 per cento. I mezzi usati per andare in vacanza: maggioranza auto (ma deciso calo dal 69 al 60 per cento rispetto al 2007), mentre cresce l’ utilizzo dell’aereo (low cost) che passa dal 26 al 30 per cento e del treno (dal 7 al 10 per cento).
L’ ITALIA RESTA AL SESTO POSTO NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE DEL TURISMO
Nel contesto internazionale l’Italia non si schioda dal sesto posto cui è progressivamente discesa in questi anni, anche se in luglio e agosto diventa il primo Paese del mondo per movimento turistico: infatti il 90 per cento degli italiani va in vacanza in questi due mesi.
Per quanto riguarda gli arrivi dall’estero nel 2008 in Europa, le previsioni vedono la Francia al
primo posto (più 4,3 per cento rispetto al 2007), seguita da Grecia e Portogallo (più 4,2 per cento), Gran Bretagna (più 4), Spagna (più 3,6) e quindi, sesta, l’Italia (più 3,4), seguita da Austria (più 3) e Svizzera (più 2,6).
Questo minuscolo 3,4 per cento corrisponde tuttavia a valori di tutto rispetto: circa 47 milioni di arrivi (9 milioni da Paesi extraeuropei).
Al primo posto, come sempre d’altronde con circa un quarto della totalità dei turisti stranieri in Italia, la Germania, che ha aumentato le sue presenze (2 per cento): più consistenti, percentualmente, gli arrivi da Scandinavia, Cina, Est Europa, dal 9 al 5 per cento.
Dai Paesi extraeuropei continuano a giungere Canadesi, Americani e Giapponesi (da più 5 a più 3 per cento) soltanto frenati, non bloccati, dal caroeuro.
Sempre in aumento anche gli italiani che si recano in vacanza all’ estero (in assoluto circa 21 milioni le partenze, oltre il 2 per cento in più rispetto al 2007). Limitandoci alle mete europee, da registrare il boom verso il Nord, seguito dai tradizionali Paesi mediterranei e dai Paesi extraeuropei. Sembra finita la moda verso i Paesi del centro continentale.
Ma il fatto che il nostro Paese prosegua nel suo lento declino nella classifica internazionale impone qualche riflessione: le città d’arte, i siti archeologici, i ricchissimi musei restano il nostro punto di forza, tuttavia non in grado di invertire la tendenza.
LE CAUSE DEL CALO DEL TURISMO IN ITALIA
Contro giocano principalmente alcuni fattori: il rapporto qualità-prezzo, le “stangate” al
ristorante e al bar, le insufficienze strutturali (il turista chiede piscina, internet e animazione), una politica di comunicazione parcellizzata fra troppi enti (il federalismo non ha fatto bene al turismo), l’improvvisazione di alcuni operatori, carenze infrastrutturali (strade e ferrovie).
Infine, l’ancora eccessiva concentrazione del periodo delle ferie in luglio e agosto (uffici pubblici e privati, negozi, fabbriche dovrebbero allargare a giugno e a settembre lo scaglionamento delle vacanze).
Inoltre la crisi economica porta il turista a ridurre il periodo di vacanza da 17 a 14 giorni ed a moltiplicare le uscite nei soli fine settimana (pendolarismo 2008 più 10 per cento rispetto al 2007).
BOOM PER CROCIERE E ALBERGHI, IN CALO AGRITURISMI E CAMPEGGI
Continua il boom delle crociere, l’ospitalità alberghiera soddisfa (più 3 per cento grazie ai 3 stelle), non va bene per gli agriturismo (costano spesso più degli alberghi), sviluppo di campeggiatori e camperisti (più 2,5 per cento).
IN SALITA VACANZE AL MARE, VACANZE VERDI E CITTA’ D’ ARTE, IN CALO LA MONTAGNA
Il mare mantiene la leadership anche se in calo dal 63 al 58 per cento; calo anche in montagna (dal 15 al 14 per cento), incremento dal 7 al 10 per cento per le città d’arte e per le “vacanze verdi” (dal 2 al 5 per cento). Stazionari i viaggi verso mete esotiche.
REGIONI TOP: EMILIA-ROMAGNA, TOSCANA, CALABRIA E SARDEGNA
Da sottolineare l’ aumento generale dei prezzi: in due anni un soggiorno balneare sulle coste del Veneto, della Romagna, delle Marche, della Liguria, della Toscana sono aumentati del 20 per cento ed oltre. Pur non classificandosi ai primi posti (conquistati, nell’ordine, da
Emilia-Romagna, Toscana, Calabria e Sardegna), la Lombardia – con i laghi, Garda in testa e le Prealpi – conferma il tasso di crescita per il quarto anno consecutivo, tanto più singolare se lo si confronta al contestuale calo nazionale: da tenere presente però che quello lombardo è prevalentemente turismo d’affari. E anche qui talune località, come la Valtellina, registrano il segno meno rispetto al 2007.
Emilia-Romagna, frequentata prevalentemente da turisti di reddito medio e basso, risente più di altre della frammentazione delle vacanze (più week-end, meno permanenza): presenze in calo di circa il 5 per cento.
In Liguria consistente il calo del movimento turistico (meno 6 per cento con punte del 20).
Il Trentino, penalizzato dal maltempo, ha visto ridursi la durata delle vacanze (3-4 giorni).
Il Veneto ha recuperato durante le settimane di agosto ma, a conti fatti, sarà un ottimo risultato se si raggiungeranno le presenze turistiche del 2007.
Nel Lazio il tutto esaurito resta un sogno anche se durante il fine settimana e nei giorni festivi le spiagge sono affollate.
Per Sud ed Isole stasi o calo generalizzato con punte del 25% (Eolie), dell’8% (Taormina). Tutto esaurito nelle isole campane frequentate dall’ elite, cali, anche forti, nelle altre località. Flessioni pure in Puglia, Calabria, Basilicata. Regge bene, come al solito, la Sardegna, i cui frequentatori abituali non sembrano avvertire la crisi economica.
(Fonte: Comunicato Stampa ASSOEDILIZIA www.assoedilizia.com)
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