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BMW Art Car alla Pinakothek der Moderne di Monaco

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Il lavoro dell’artista danese-islandese Olafur Eliasson (1967) riflette un intenso interesse nei processi di formazione e nei fenomeni che si riscontrano in natura e tecnologia. Cascate artificiali, luce rifratta, la formazione di foschia e ghiaccio sono elementi ricorrenti nelle sculture e nelle installazioni atmosfericamente inconfondibili di Eliasson. In esse si percepiscono non solo le condizioni in cui nascono e l’impatto della loro energia, ma anche la bellezza dei fenomeni naturali, che fin quando non penetrano la percezione dello spettatore non si completano a vicenda.<

Alla Pinakothek der Moderne, dal 29 maggio al 20 luglio, Olafur Eliasson presenta “Your mobile expectations: BMW H2R project”, un progetto per il quale, negli ultimi tre anni, l’artista ha collaborato strettamente con architetti, addetti e scienziati BMW. Nominato da una giuria di curatori internazionale, nel 2005 Olafur Eliasson è stato incaricato da BMW di progettare la sedicesima BMW Art Car.
L’automobile su cui è intervenuto Eliasson, la BMW H2R, è un’automobile da corsa alimentata a idrogeno sviluppata per raggiungere record di velocità e allo stesso tempo puntare al futuro in termini di mobilità sostenibile. Olafur Eliasson ha sostituito il rivestimento esterno del prototipo H2R con un complesso involucro formato da due strati riflettenti di metallo sovrapposti che copre il corpo dell’auto. Questa forma è ricoperta di fragili strati di ghiaccio. Eliasson trasforma quindi un oggetto di tecnologia automobilistica e design industriale avanzati in un’opera d’arte che riflette in modo poetico e sofisticato temi quali mobilità, temporaneità, energie rinnovabili nonché il rapporto tra produzione automobilistica e riscaldamento globale.

<em>Il nostro movimento nello spazio – commenta Eliasson – implica attrito: non solo la resistenza del vento, ma anche attriti sociali, fisici e politici. Pertanto, il movimento incide sulla percezione di sé e sul modo in cui ci relazioniamo con il mondo. Si può considerare il corpo come un recipiente mobile o un veicolo che cambia i parametri di spazio e tempo. Quando guidiamo un’automobile, ovviamente trattiamo anche il modo in cui è formulata la condizione tempo-spazio. Un elemento interessante nella ricerca sul movimento e sull’energia sostenibile è che essa accresce il nostro senso di responsabilità riguardo al modo in cui noi individui navighiamo in un mondo definito da pluralità e polifonia.”

Per creare e mantenere il rivestimento di ghiaccio dell’auto, il veicolo viene conservato in una camera di refrigerazione. Per diversi giorni Eliasson ha spruzzato il telaio della vettura con circa 2000 litri d’acqua, così da produrre gradualmente gli strati di ghiaccio. Il risultato di questo processo è un’opera d’arte di circa 1,5 m di altezza, 5,25 m di lunghezza e 2,5 m di larghezza. Illuminata con luci giallognole dall’interno, irradia un’atmosfera glaciale.

Come opera d’arte situata nel tempo, la trasformazione di Olafur Eliasson dell’automobile H2R è una provocazione progettuale che dà adito a dibattiti sul profondo impatto dell’arte e del design nell’ambiente sociale contemporaneo.

L’artista Olafur Eliasson
Universalmente annunciato come uno dei principali artisti della sua generazione, Eliasson fonde agilmente arte, scienza e fenomeni naturali per creare esperienze multisensoriali che impegnano lo spettatore in una partecipazione attiva. Nato in Danimarca nel 1967 da genitori islandesi, è famoso per le sue affascinanti installazioni “site-specific” (ovvero installazioni peculiari del luogo), che utilizzano la cognizione ottica e ricontestualizzano elementi meteorologici quali luce, vento, temperatura e, soprattutto, acqua, in tutti i suoi diversi stadi. Nel 2003 ha galvanizzato il mondo dell’arte con “The weather project” – un gigantesco sole artificiale installato all’interno della Turbine Hall del Tate Modern, a Londra. Costituito essenzialmente da luce, specchi e foschia, l’avvolgente ambiente ha donato un’esperienza sensoriale superiore, indimenticabile per gran parte dei visitatori. In realtà, per circa 15 anni Eliasson ha realizzato opere altrettanto innovative di proporzioni diverse. Dagli arcobaleni interni alle cascate al contrario, ai caleidoscopi transitabili, le sue straordinarie opere richiedono la partecipazione del pubblico e scandagliano il confine tra naturale e artificiale. Straordinaria e familiare al tempo stesso, l’arte di Eliasson ha una costruzione volutamente semplice ma emozionante da vedere, capace di suscitare reazioni viscerali e profonde volte a intensificare l’esperienza del quotidiano.
La BMW Art Car Collection
Iniziata nel 1975, la BMW Art Car Collection conta opere di artisti importanti, tra cui David Hockney, Jenny Holzer, Roy Lichtenstein, Frank Stella, Robert Rauschenberg e Andy Warhol, ciascuno dei quali ha espresso la propria visione circa l’aspetto e il significato delle automobili nel nostro tempo. Il corridore francese Hervé Poulain fu il primo a commissionare a un artista, l’amico Alexander Calder, la decorazione della sua BMW da corsa, agli inizi degli anni Settanta; questa fu la scintilla che spronò BMW a sviluppare il programma Art Car. Oltre a essere esposte in via permanente a Monaco, presso il BMW Museum, le automobili della collezione sono state mostrate in numerosi musei e gallerie nel mondo, tra cui il Louvre a Parigi, Palazzo Grassi a Venezia, il Powerhouse Museum a Sydney, e i musei Guggenheim a New York e Bilbao.

Tre anni fa, per la sua sedicesima Art Car, BMW ha scelto Eliasson, su indicazione di un comitato internazionale di curatori costituito da Bruce W. Ferguson, preside della Columbia University di New York; Pi Li, Central Academy of Fine Arts di Pechino; Suzanne Pagé, direttrice del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris; Larry Rinder, preside del California College of the Arts di San Francisco; Donna de Salvo, curatrice del Whitney Museum of American Art di New York; e Carla Schulz-Hoffmann, direttrice della Pinakothek der Moderne di Monaco, presso cui il comitato di curatori si è incontrato per due giornate, nell’aprile 2005.

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