Ci sono più stranieri e meno italiani. Il flusso turistico proveniente dall’estero si dirige soprattutto verso le località termali e del benessere e verso le città d’arte. Complessivamente nel 2007 gli alberghi italiani hanno registrato 248,4 milioni di presenze con un aumento dello 0,1% rispetto al 2006 ma il saldo attivo è in perdita di quasi un miliardo di euro. È il bilancio tracciato oggi da Confturismo, l’organismo di rappresentanza del settore turistico in Italia. Per il Presidente di Confturismo-Confcommercio Bernabò Bocca si tratta dunque di “un risultato di assoluta stagnazione del mercato, aggravato da una perdita di quasi 1 miliardo di Euro nel saldo attivo registrato dalle spese turistiche degli italiani all’estero e degli stranieri in Italia“. Ma quali i dati? I pernottamenti degli stranieri sono aumentati dell’1,5% passando dai 107,8 milioni del 2006 a 109,5 milioni del 2007, mentre quelli degli italiani sono diminuiti dell’1,1% passando dai 140,4 milioni del 2006 a 138,9 milioni. Per Bocca la crescita degli stranieri “conferma la competitività del nostro sistema turismo” mentre la diminuzione degli italiani “sottolinea le difficoltà di liquidità”. Da qui la richiesta al futuro nuovo Governo: “riallineare l’Iva del turismo ai Paesi nostri competitors, infrastrutture adeguate alle esigenze turistiche dell’Italia ed una maggiore flessibilità del mondo del lavoro“.
Le località termali e del benessere sono le tipologie turistiche più gettonate con un aumento, nel 2007, dell’2,1% (più 5,6% stranieri e meno 0,1% italiani); seguono le città d’affari con un più 1,6% (più 3,7% italiani e meno 4,6% stranieri). In leggero calo le località d’arte (meno 1%) soprattutto a causa della componente turistica italiana (meno 5,5%) e non da parte dei turisti stranieri che invece sono in aumento (più 2%). In calo, complessivamente, laghi (meno 0,3% dovuto soprattutto alla componente italiana), località marine e località montane.
Via | Help Consumatori