A parlarci del pianeta Terra, e del fragile equilibrio uomo-ambiente, ecco la mostra fotografica “Acqua aria fuoco terra” a Palazzo delle Esposizioni dal 16 febbraio al 30 marzo: novanta immagini realizzate dai fotografi più importanti della rivista National Geographic, che da oltre un secolo racconta il mondo e la natura con straordinaria efficacia. La mostra, curata da Guglielmo Pepe, direttore di National Geographic Italia (giunta al suo decimo anniversario), è suddivisa in 4 sezioni e presenta 92 immagini realizzate da 39 tra i migliori fotografi che hanno fatto la storia del magazine e hanno dedicato la vita alla passione per la conoscenza e la divulgazione. Come Michael Nichols, protagonista della leggendaria impresa “Megatransect” con il biologo Michael Fay; Paul Nicklen, il ‘fotografo dei ghiacci’ cresciuto con gli Inuit (che sarà protagonista di una conferenza evento, il 4 marzo al Palazzo delle Esposizioni); Carsten Peter, specialista della fotografia naturalistica estrema; Joel Sartore, tra i veterani della rivista, con cui collabora da oltre 15 anni. E poi Frans Lanting, il fotografo globe-trotter autore di un lungo viaggio intrapreso nel 2000 per raccontare l’evoluzione della vita sulla Terra; Steve McCurry, fotografo Magnum famoso per le immagini a colori ricche di umanità scattate in tutto il Sud-est asiatico, che travalicano i confini delle lingue e delle culture; Michael Yamashita, “il fotografo di Marco Polo”, che ha lavorato in diversi luoghi come Somalia e Sudan, Nuova Guinea e New Jersey, anche se l’Asia resta la sua area di concentrazione specialistica; Steve Winter,che si è spinto nei luoghi più estremi del mondo,in villaggi i cui abitanti non avevano mai visto né uomini, né macchine fotografiche; Reza, che ha creato la “prima agenzia fotografica indipendente”dell’Afghanistan post-talebano; Robert Clark, premiato nel World Press Photo 2002, per la foto dell’aereo che si è schiantato sulle Torri Gemelle. Un discorso a parte merita il lavoro di cinque eccezionali fotografe in mostra: Jodi Cobb, Maria Stenzel, Annie Griffiths Belt, Karen Kasmauski e Sisse Brimberg, che con le loro immagini analizzano in maniera esemplare i diversi aspetti del nostro tempo e del nostro mondo, raccontando storie globali che esplorano grandi temi come la schiavitù nel ventunesimo secolo così come storie più intime, che rivelano mondi chiusi e segreti. E a queste si aggiunge infine Alexandra Boulat, fotoreporter di guerra, scomparsa lo scorso ottobre a 45 anni, che attraverso le sue fotografie ha dato un volto alle vittime dei conflitti del terzo millennio. Oltre ai 39 fotografi stranieri, “Acqua aria fuoco terra” presenta anche uno slide show di 92 immagini ad opera di 39 tra i fotografi che hanno collaborato a National Geographic Italia nei primi dieci anni di attività, assieme alle foto, rigorosamente in bianco e nero, pubblicate nella sezione “Archivio Italiano” del magazine. La mostra è una produzione Zoneattive con il patrocinio del Comune di Roma ed è stata realizzata grazie al sostegno della Banca Monte dei Paschi di Siena con il contributo di Panerai, Paul&Shark, Acea e l’apporto tecnico di Cromografica.
Via | Comune di Roma
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