In occasione del centenario del futurismo e del cinquantenario della morte di Giacomo Balla (1 marzo 1958) Palazzo Reale presenta una retrospettiva sul grande maestro del futurismo curata da Giovanni Lista, Paolo Baldacci e Livia Velani. L’ intento è quello di riesaminare da vicino l’opera di un grande protagonista dell’avanguardia storica italiana che fu artista, progettista, inventore, fotografo, pubblicitario, attore di teatro e di cinema, scultore e pittore. A trentasette anni dall’ultima retrospettiva romana a lui dedicata, la città di Milano, da sempre più attenta e vicina all’opera del coevo Boccioni, accoglie per la prima volta una mostra completa ed analitica dedicata a Balla che ripercorre il trentennio più importante della sua carriera: quello che va dal 1900 al 1929, dall’esperienza divisionista fino agli anni del futurismo.
I visitatori avranno l’occasione di ammirare 200 opere tra olii, tempere, pastelli, acquarelli, disegni, assemblaggi, sculture, fotografie e documenti alcuni dei quali provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni private internazionali, come il Museum of Modern Art di New York, il Centre George Pompidou di Parigi e il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
A Milano la mostra di Palazzo Reale è concepita in cinque sezioni, che illustrano e spiegano le differenti fasi della ricerca artistica di Balla.
Il percorso espositivo apre con la sezione Divisionismo e visione fotografica, che raccoglie le opere dei primi anni del 900 contaminate e segnate dall’esperienza di Balla come litografo e fotografo nel periodo torinese immediatamente successivo gli studi accademici. Il tentativo di riconciliare due linguaggi, la fotografia e la pittura, estremamente lontani tra loro caratterizza le opere di questi anni dove è evidente l’audacia nell’utilizzo di inquadrature fotografiche e l’uso dalla pennellata tipica del divisionismo. I temi affrontati sono quelli dell’universo intimo e familiare, come in Elisa sulla porta, 1904 o Affetti, 1910; ma anche tematiche sociali come in Fallimento, 1902 e nel polittico Lavorano Mangiano Ritornano, 1904 che descrive la routine quotidiana dell’operaio.
La seconda sezione Analisi del Movimento corrispondente ad una fase di ricerca e sperimentazione sulla plasticità e il movimento delle forme. Balla si sofferma sull’osservazione dei corpi in volo, riflette sul tema dell’areodinamicità, della luce riflessa e rifratta, della velocità, dell’apparente disgregarsi dei corpi solidi in movimento. Da questi studi prendono vita capolavori come Bambina che corre sul balcone, 1912 oppure opere eccezionali come Automobile+vetrine+luci del 1912-13 e numerose altre opere che vennero accolte nelle prime mostre futuriste del 1913-1914. Balla ricerca soluzioni nuove e creative, matrice per l’astrattismo successivo, che diano la sensazione della velocità e del movimento senza bisogno di visualizzare sulla tela l’oggetto che le produce. Dallo studio di fenomeni come i vortici, le rotazioni celesti e l’eclissi nascono capolavori come Vortice+volumi di spazio del 1914 e la serie Mercurio che passa davanti al sole.
L’itinerario in mostra prosegue con la terza sezione intitolata Riscostruzione futurista dell’universo titolo del manifesto futurista che Balla firmò nel 1915 insieme a Depero. Affrontate la prima della transdisciplinarietà dell’idea futurista destinata secondo Balla – e contrariamente all’idea di Boccioni di relegarla alle arti “maggiori” – ad investire i campi più diversi della quotdianità, dall’opera d’arte all’abito, dalla scenogrfia teatrale alla pubblicità. La seconda riflessione invece riguarda la novità del “complesso plastico” ovvero la tecnica dell’assemblaggio di materiali differenti e nuovi che Balla comincia ad utilizzare in questo periodo abbandonando olio e bidimensionalità per i più diversi elementi che compatta nelle sue opere alla ricerca di luminescenze, riflessi e superfici che dessero l’idea del movimento e della fugacità. In questa sezione, insieme a bozzetti di scenografie teatrali e costumi, il pubblico potrà ammirare Complesso Plastico, un’opera inedita realizzata nel 1914 e ritrovata recentemente a Roma.
Nella sezione Arte-azione futurista invece la mostra riunisce quelle opere come Scienza contro Oscurantismo 1920 o Pessimismo e Ottimismo 1923 con chiaro intento didattico-allegorico che testimoniano la volontà dei futuristi di utilizzare l’arte come strumento di educazione, propaganda e spesso osservazione ironica della realtà.
Chiude la mostra la sezione energie e sensazioni, che raccoglie le opere in cui l’artista si concentra sul concetto di energia come forza della natura ma anche dell’essere vivente in generale e sul concetto di sensazione attraverso la quale l’energia viene percepita. Infine sarà proiettato il documentario realizzato da Jack Clemente nel 1971 “Balla e i futuristi”.
L’intero percorso espositivo, realizzato da Daniela Volpi, riprende le tematiche della mostra con un allestimento all’insegna delle linee oblique e piani slittanti in sintonia con l’opera dell’artista e in contrasto con lo stile neoclassico delle sale espositive di Palazzo Reale.
INFORMAZIONI UTILI
ACCREDITI STAMPA
Ufficio Stampa Lucia Crespi | tel 02 89415532 [email protected]
Apertura al pubblico:
Palazzo Reale – Piazza Duomo 12, Milano
15 febbraio – 2 giugno 2008
Orari:
lunedì 14.30 – 19.30
da martedì a domenica 9.30 – 19.30
giovedì 9.30 – 22.30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura della mostra.
Festività:
Aperto il 23 e 24 marzo | 25 aprile | 1° maggio | 2 giugno
Biglietti:
€ 9,00 intero;
€ 7,00 studenti, tesserati TCI, over 60, bambini dai 6 ai 18 anni;
€ 4,50 ridotto speciale gruppi studenti;
Gratuito: bambini fino a 5 anni, disabili con accompagnatore.
Informazioni e prenotazioni:
www.vivaticket.it
punti vendita autorizzati Vivaticket
899 666 805 (servizio a pagamento)
Prenotazione gruppi e scuole
Charta 199 112 112
Ad Artem 02 6597728