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Emergenza rifiuti: danni economici enormi per la Campania

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L’emergenza rifiuti in Campania ne sta rovinando l’immagine con danni economici incalcolabili alle imprese per l’arrivo delle disdette negli agriturismi e nelle forniture di prodotti agroalimentari che giungono dall’Italia e dall’estero e incidono fino al 30 per cento. E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti che, nel sostenere lo sforzo del neocommissario Gianni De Gennaro per il superamento dell’emergenza, “sta valutando la possibilità di avviare una richiesta di risarcimento dei danni provocati alle imprese”, secondo quanto annunciato dal presidente Sergio Marini. L’organizzazione degli imprenditori agricoli ha già raccolto centomila firme di cittadini campani a favore di una petizione per l’avvio di un intervento di recupero ambientale immediato per salvare il territorio dall’inquinamento, prima che sia troppo tardi. Con il clima sociale sconvolto e la situazione grave dal punto di vista ambientale si sta ora verificando – denuncia la Coldiretti – un effetto valanga sull’economia campana che fonda buona parte del suo successo sul turismo e sulla buona tavola grazie alle bellezze storiche, naturalistiche e gastronomiche. Con 135mila imprese e 10 miliardi di valore della produzione agricola in Campania si prefigura un danno economico insostenibile con la perdita di posti di lavoro che la Coldiretti sta cercando di affrontare insieme ai Consorzi di Tutela delle produzioni tipiche del territorio. I condizionamenti di natura psicologica sui comportamenti di acquisto stanno penalizzano i prodotti Made in Campania dell’agroalimentare, mentre – continua la Coldiretti – crescono i timori che senza un intervento di smaltimento adeguato dei rifiuti si possano verificare a breve fenomeni di inquinamento del territorio, nonostante l’importante assicurazione del Ministero della Salute secondo il quale “non si rilevano danni alla salute attribuibili all’attuale emergenza rifiuti in Campania.”
E’ necessario – sostiene la Coldiretti – rimuovere al piu’ presto la spazzatura dalle strade delle città, ma anche proteggere le campagne intervenendo in modo strutturale con un piano di bonifica e riqualificazione del territorio e del paesaggio messo a rischio dalla cattiva gestione ambientale, secondo l’iniziativa promossa da venti associazioni ambientaliste, dei consumatori e della società civile con il coordinamento della Coldiretti. Occorre salvare dall’inquinamento un territorio che – continua la Coldiretti – rappresenta un valore inestimabile per l’economia, l’agricoltura, l’ambiente, la salute e la qualità della vita dei cittadini con la Campania che puo’ contare su un primato di 14 prodotti a denominazione o ad indicazione di origine protetta (Dop/Igp), su 29 vini Docg, Doc e Igt, su 329 prodotti tradizionali censiti dalla Regione con 13 città del biologico, 40 del vino, 30 dell’olio e 4 del pane. Dalla mozzarella di bufala al limone di Sorrento e di Amalfi, dalla mela annurca al pomodoro San Marzano, dal vino Gragnano al Solopaca, dal Fiano di Avellino al Taurasi. Ma ci sono anche sedicimila ettari di territorio coltivati a biologico, il 25 per cento della superficie protetta da parchi e 734 agriturismi. Una mappa delle qualità agroambientali che rappresenta un valore aggiunto per lo sviluppo della Campania e che – conclude la Coldiretti – non può essere ignorata nella scelta dei siti piu’ adatti allo smaltimento.

I PRIMATI DELL’AGROALIMENTARE MADE IN CAMPANIA A RISCHIO

– 135mila imprese agricole
– 14 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta (Dop/Igp)
– 29 vini Docg, Doc e Igt
– 329 prodotti tradizionali censiti dalla Regione
– 13 città del biologico
– 40 città del vino
– 30 città dell’olio
– 4 città del pane
– 16.000 ettari superficie destinata a biologico
– 25 per cento del territorio superficie parchi ed aree protette
– 734 agriturismi

Via | Coldiretti

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