Una finanziaria ammazza-treni. Così è stata ribattezzata la legge di bilancio licenziata dal Governo che ha fatto sparire nel nulla i 1.000 treni per il trasporto locale promessi solo alcuni mesi fa nel piano industriale delle Ferrovie dello Stato e che aveva anche tagliato i fondi destinati al mantenimento di alcune tratte ferroviarie pendolari, fondi che solo per le proteste di comitati e ambientalisti sono stati reintegrati con un emendamento dell’ultimo minuto. Con buona pace dei 2 milioni di viaggiatori che ogni giorno prendono il treno, tra mille disagi, per andare al lavoro o a studiare. A loro il numero di gennaio de La Nuova Ecologia dedica la copertina, che riproduce la stessa fotografia che a gennaio 2007 rappresentava il “Quarto Stato dei pendolari”. Unica differenza, le facce più tese e spazientite e i cartelli di protesta perché, dodici mesi dopo, stanno ancora aspettando le promesse fatte dal Governo. In questi giorni parte la seconda edizione di Pendolaria, la campagna nazionale di Legambiente per un trasporto ferroviario locale più efficiente e moderno che l’8 febbraio riunirà i comitati di tutta Italia in un’assemblea pubblica a Milano.
Via | La Nuova Ecologia