La Regione Piemonte ha richiesto a Trenitalia un risarcimento di oltre 1 milione 170 mila euro, da pagare entro 60 giorni a seguito del ritiro di 40 treni Minuetto, per gravi anomalie di servizio effettuato dalla compagnia a partire dallo scorso mese di ottobre. La sospensione del servizio, secondo la Regione, è dovuto a calamità o a causa indipendenti dall’azienda e rientra dunque nell’ambito delle extra-penalità previste nel contratto e Trenitalia non può che disporre l’indennizzo secondo un risarcimento di 12 euro per treno/km ogni volta che non viene effettuato il servizio. “Per quanto ci riguarda – spiega l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Daniele Borioli – se il materiale rotabile non è affidabile è un problema dell’azienda, non certo dei viaggiatori che in questi mesi hanno dovuto viaggiare in autobus e non in treno“. Secondo l’assessore sono stati spesi oltre 54 milioni di euro per concorrere all’acquisto di nuovi treni per i pendolari e dal momento che questi treni non ci sono più, è indubbiamente la Regione a venirne direttamente lesa.
Sempre secondo Borioli è urgente un cambio di rotta del sistema trasporti nel Paese: “Trenitalia non riesce a garantire gli standard minimi di servizio“, afferma l’assessore, e prosegue affermando che è necessario – visti i disagi provocati dagli scioperi degli autotrasportatori – la realizzazione “di un piano di approvvigionamento straordinario nel caso si verifichino circostanze d’emergenza come queste“. Sembra infatti incredibile per Borioli che la compagnia ferroviaria si trovi nella imbarazzante condizione di dover sospendere il servizio dei treni diesel, da momento che rifornisce le proprie cisterne di gasolio tramite i camion.
Via | Helpconsumatori